Page 2925 - Shakespeare - Vol. 2
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37 IV, iv, 49 the Genius: è lo spirito custode che ogni persona riceve alla nascita, che determina le sue
fortune e lo accompagna anche al di là della morte. I Greci lo chiamavano il demone di ciascuno, ed
è in fondo il pendant pagano del cristiano “angelo custode”.
38 IV, iv, 69 Wear this sleeve: come ricorda il Foakes, le maniche (sleeves) degli abiti potevano
staccarsi, e ancora al tempo di Shakespeare si consideravano degli indumenti separati, come le
sciarpe e i guanti, e venivano donati come pegni d’amore. Nel Troilus and Criseyde di Chaucer (v,
1043) è invece Cressida che dà una sua manica come pegno d’amore al greco Diomede. Ma in una
versione italiana, se non si vuol passare dal tragico al ridicolo, è giocoforza sostituire alla manica un
altro oggetto personale. Squarzina ha scelto il bracciale, e così fa il presente traduttore, sia qui che a
V, ii, 66 e successiva didascalia.
L’animo di Troilo al momento della separazione è agitato, e lo manifesta ripetutamente, dal
presentimento dell’infedeltà di Cressida. E alle proteste di lei si giustifica dicendo che non sospetta di
lei, ma ha sfiducia in se stesso, il che è notazione psicologica assai acuta. Ma l’autore implica
tacitamente, nel mostrarci il comportamento e il destino dei due giovani, che tanti sono i
condizionamenti dell’agire umano, che il concetto moderno di volontà non riesce a chiarire che ben
poco le motivazioni di una scelta. Per la psicologia “tragica”, le persone non tanto “agiscono” quanto
“sono agite”.
39 IV, v, 24 I’ll take that winter from your lips: Achille vuol dire che egli cancellerà dalle labbra di
Cressida, col suo bacio, il bacio ‘invernale’ del vecchio Nestore. Ecco che il destino ha posto Cressida
in una situazione che la travolge di sorpresa e annulla la sua volontà. Come aveva temuto Troilo, lo
sconvolgente contesto greco fissa Troilo nella sua psiche di esule come un ideale perduto, e la
rende disponibile alla suggestione e seduzione del suo nuovo protettore, l’affascinante Diomede. Di
contro al sogno, è questa la sua nuova realtà. Shakespeare, che rivive un personaggio tanto
negativizzato nel corso dei secoli, e solo vissuto in profondo e non giudicato moralisticamente da
due grandi artisti prima di lui, Boccaccio e Chaucer, più di loro non ha il coraggio e l’ipocrisia di
condannarlo. Lo fa giudicare dagli altri personaggi, e per suo conto lo mostra con tragica
sospensione di giudizio.
40 IV, v, 26 I had good argument for kissing once: Menelao allude, con scherzoso rimpianto, ai buoni
motivi che aveva una volta per baciare la bella Elena.
41 IV, v, 87 A maiden battle: uno scontro verginale, senza spargimento di sangue.
42 IV, v, 142 Neoptolemus: Shakespeare vuol dire Achille. È incorso in una confusione, scambiando il
secondo nome del figlio di Achille, Pirro Neottolemo, per un patronimico. Così spiegava lo sbaglio il
dottor Johnson. Ma può darsi, dice il Foakes, che egli abbia identificato erroneamente con Achille il
«crudele Neottolemo» di cui parla Arthur Golding nella traduzione di Ovidio (Metam. XIII, 545).
43 IV, v, 196 I kenw thy grandsire: è Laomedonte, re di Troia e padre di Priamo.
44 V, i, 19-20 and the like: questa frase del testo dell’in-folio sostituisce, nell’edizione New Penguin
curata da R.A. Foakes, un elenco più lungo di malattie che appare nel testo in-quarto, che è accolta
nel testo curato da K. Muir per la Oxford, e che il traduttore non ha visto motivi per non accettare,
e quindi tradurre. Le ultime parole della battuta di Tersite, preposterous discoveries, si riferisce alle
rivelazioni dei rapporti “contro natura” fra Patroclo e Achille.
45 V, i, 87 Brabbler the hound: il testo inglese ha qui un riferimento popolare al cane Brabbler (o più di
solito Blabbler da babble ‘far chiacchiere senza senso’), cioè a un cane che abbaia paurosamente
ma è incapace di mordere.
46 V, ii, 10 She will sing any man at first sight: cioè ‘lo legge e canta a prima vista’, come uno che sa
leggere bene uno spartito musicale.
47 V, ii, 11-12 if he can take her clef: she’s noted: Tersite parla a doppio senso osceno: clef è la
chiave musicale, ma anche il cleft o organo sessuale femminile. Noted è similmente ‘messa in