Page 8 - Poemii italici
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Sicuri sulle stipe di sodaglie,
                                     tranquilli su’ falaschi di paduli,

                                      stavano rosignoli, forapaglie,



                                        cincie, verle, luì, fife, cuculi.








                                                       CAP. IV




                      Come mirando le creature del suo pennello

                                non disse l’Angelus e fu tentato.





                               Poi che senza né vischio ebbe né rete

                                anche, nella stanzuola, il ciuffolotto,
                                     Paulo mirò la bella sua parete.



                                  E non udì che gli avea fatto motto

                                 la vecchia moglie; e non udì sonare
                                  l’Avemaria dal campanil di Giotto.



                                     Le creature sue piccole e care

                                         mirava il terziario canuto
                                       nella serenità crepuscolare.



                                  E non disse, com’era uso, il saluto

                                     dell’angelo. Saliva alla finestra
                                     un suono di vivuola e di leuto.



                                   Chiara la sera, l’aria era silvestra:

                                   regamo e persa uliva sui balconi,
                                   e giuncava le vie fior di ginestra.



                           Passeri arguti empìan gli archi e gli sproni

                                    incominciati di ser Brunellesco.
                                 Cantavano laggiù donne e garzoni.





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