Page 5 - Poemii italici
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PAULO UCELLO














                                                        CAP. I




                        In prima come Paulo dipintore fiorentino
                          s’invogliò d’un monachino o ciuffolotto

                         e non poté comprarlo e allora lo dipinse.






                                    Di buona ora tornato all’abituro
                               Paulo di Dono non finì un mazzocchio

                                 ch’egli scortava. Dipingea sul muro



                                un monachino che tenea nell’occhio
                                   dalla mattina, che con Donatello

                                  e ser Filippo era ristato a crocchio.



                           Quelli compravan uova. Esso un fringuello
                                in gabbia vide, dietro il banco, rosso

                             cinabro il petto, e nero un suo mantello;



                          nero un cappuccio ed un mantello indosso.
                               Paulo di Dono era assai trito e parco;

                              ma lo comprava, se ci aveva un grosso.



                               Ma non l’aveva. Andò a dipinger l’arco
                               di porta a San Tomaso. E gli avveniva

                                di dire: E` un fraticino di San Marco.



                                Ne tornò presto. Era una sera estiva
                                  piena di voli. Il vecchio quella sera

                                    dimenticò la dolce prospettiva.




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