Page 230 - Enciclopedia degli artisti contemporanei.
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Mattana Jean-Louis





                                                                       Jean-Louis Mattana
                                                                       (Reims il 18.9.1921 – Torino  29.7.1990)
                                                                       Ha operato a Torino, a Pietra Marazzi (AL), a Pa-
                                                                       rigi, Neuilly, Cannes e Cernay, in Alsazia, dove
                                                                       sino al 1986 ha tenuto un atélier.


                                                                       Sue opere si trovano in collezioni in Italia, Fran-
                                                                       cia, Germania, Svizzera, Canada, Belgio, Austria
                                                                       e Olanda; nel Museo di Saint Paul de Vence, nel-
                                                                       la  Pinacoteca  Civica  di  Casale  Monferrato,  nel
                                                                       Centro Comunale di Cultura di Valenza e nella
                                                                       Collezione  Civica  d’Arte  a  Palazzo  Vittone  di
                                                                       Pinerolo.


                                                                       L’itinerario artistico di Jean-Louis Mattana, non è
                                                                       stato affinamento tecnico fine a se stesso, ma costan-
                                                                       te adeguamento alle mete di un’incessante ricerca
                                                                       interiore, in costante dialogo con l’arte figurativa,
                                                                       la letteratura, la musica, la filosofia.
                                                                       L’arte di Mattana tende ai significati ultimi,  dal-
                                                                       la “veduta” parigina, che allude a Utrillo, al pae-
                                                                       saggio sintetico che ritiene della pittura metafisica,
                                                                       all’essenzialità dei dipinti più recenti, in cui una
                                                                       linea nera, due fasce e un cerchio di colore evocano
                                                                       una contemplazione atemporale, carica della  ten-
                                                                       sione del Tutto. Dagli anni ‘40 alla fine degli ‘80,
                                                                       attraverso  le  visioni  rese  “drammatiche”  da  scuri
                                                                       tratti intrecciantisi (i porti degli anni ‘50), la pit-
                                                                       tura materica e scabra disposta in campiture geo-
                                                                       metriche (i “muri”, i “tetti”), e l’affacciarsi enigma-
                                                                       tico  ed  inquietante  dei  grandi  fiori  antropomorfi
                                                                       (anni ‘60 e ‘70), si giunge, attraverso le campagne
                                                                       e le marine, all’estrema e tesa sintesi finale. Sin da-
                                                                       gli esordi  c’è  costante tendenza ad individuare le
                                                                       linee di forza dell’immagine e a tradurre il colore
                                                                       naturale in espressione dell’interiore.
                                                                       Riferimenti sono le vetrate gotiche nelle campiture
                                                                       di colore, nella sintesi, nel segno nero che  intesse
                                                                       trame, il platonismo di Piero della Francesca;  le
                                                                       teorie  sul  colore  dei  maestri  novecenteschi  che  ne
                                                                       hanno rilevato l’espressività dei  timbri e della ma-
                                                                       tericità,  aspra o lieve; la scomposizione geometrica
                                                                       della visione, da Cézanne e dal Cubismo.
                                                                       Pur nella rarefazione l’arte di Mattana è sempre
                                                                       riconducibile al referente esterno, che ha suscitato
                                                                       l’emozione iniziale, che il pittore cattura e cristal-
                                                                       lizza nell’immagine
                                                                       F. De Caria
                                                                       Chambre de Commerce Italienne pour la France, 1993












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