Page 661 - Shakespeare - Vol. 3
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CLOWN

          No, signora, non va bene per niente che io sia povero, anche se molti dei
          ricchi sono dannati; ma col permesso di Vostra Signoria di metter su famiglia,
          io e la serva Isbel faremo del nostro meglio.



              CONTESSA
          Ma vuoi proprio ridurti a mendicare?



              CLOWN

          Mendico il vostro consenso in questa cosa.


              CONTESSA

          In quale cosa?



              CLOWN
          La cosa di Isbel e mia. Chi serve non fa lasciti, e come me la dà Dio una
          mano se non faccio da me qualcosa? Si dice che i pupi sono benedizioni.



              CONTESSA
          E tu dimmi perché ti vuoi sposare.



              CLOWN
          Lo chiede il mio povero me, signora. Mi spinge la carne, e non c’è che andare
          quando ti fa correre il demonio.



              CONTESSA

          Son tutte qui le ragioni di Vossignoria?


              CLOWN

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          La verità vera, signora, è che di ragioni ne ho di sante e di sode,  pensate
          quel che volete.



              CONTESSA
          E le possiamo sapere?



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          Signora, ho fatto i miei peccati, come voi e chi c’ha addosso carne e sangue,
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