Page 120 - Shakespeare - Vol. 2
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     sarà già ben teso e pronto a rimandarti
               un fragore più grande. Battine un altro,
               e un altro ancora, più forte, rintronerà l’orecchio del cielo
               facendo vergognare il tuono dalla bocca profonda:
               non lontano da qui, infatti,
               non fidandosi di questo legato banderuola,
               usato più per divertimento che per necessità,
               sta Giovanni in armi, e sulla sua fronte
               siede la morte dalle costole spolpate,
               impegnata a banchettare oggi con intere migliaia di Francesi.
              LUIGI
               Battete i nostri tamburi, andiamo incontro al pericolo.
              BASTARDO
               Lo incontrerai, Delfino, non dubitarne.
                                                                                                      [Escono.]
                                                    Scena III         EN
                                                 [Il campo di battaglia.]
                                      Allarmi. Entrano Re Giovanni e Hubert.
              RE GIOVANNI
               Come va la giornata? Su, dimmelo, Hubert.
              HUBERT
               Va male, temo. E vostra maestà, come si sente?
              RE GIOVANNI
               Questa febbre,      186   che mi tormenta da tempo,
               me la sento pesante addosso. Oh, il mio cuore è malato!
                                                  Entra un messaggero.
              MESSAGGERO





