Page 373 - Shakespeare - Vol. 1
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     Esce Hume.
Mamma Jourdain, mettiti bocconi, faccia contro il suolo.
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Tu, John Southwell, leggi, e da’ inizio alla nostra opera.
                         In alto entra Eleanor [seguita da Hume].
     ELEANOR
Ben detto, padroni miei, e siate tutti i benvenuti. Prima vi date da fare,
meglio è.
     BOLINGBROKE
     Pazienza, buona signora; gli stregoni sanno il momento giusto. -
     Una notte profonda, una notte scura, il silenzio della notte,
     il tempo della notte quando Troia fu messa a fuoco,
     il tempo in cui stridono le civette e ululano i mastini,
     vagano gli spiriti e i fantasmi irrompono dalla tomba;
     questo è il tempo che meglio si confà all’opera da compiere.
     Signora, sedete e non abbiate timore. Colui che invochiamo,
     lo terremo avvinto dentro un cerchio incantato.
          A questo punto compiono i riti appropriati e formano il cerchio.
 Bolingbroke, o Southwell, legge “Coniuro te”, 38 eccetera. Tuoni e fulmini
                            terrificanti, poi compare lo Spirito.
     SPIRIT O
Adsum.
     JOURDAIN
     Asmath, 39 per il Dio eterno davanti
     al cui nome e al cui potere
     tu tremi, rispondi a ciò che ho da chiederti,
     perché, finché non parlerai, non te ne andrai da qui.
     SPIRIT O
     Chiedi ciò che vuoi. Avessi io già finito di parlare!
     BOLINGBROKE
[leggendo da una pergamena]
     “Primo, riguardo al re, cosa sarà di lui?”





