Page 1404 - Shakespeare - Vol. 1
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inadatto alla fatica e alle cure del mondo,
 perché le nostre qualità e i nostri cuori
 ben si adattino alle nostre doti esteriori?
 Su, su, riottosi e impotenti serpentelli, 318
 il mio animo è stato altero come il vostro,
 così il mio cuore e forse più la mia ragione,
 tanto da ribattere parola per parola
 e cipiglio a cipiglio. Ora capisco però
 che le nostre lance non sono che pagliuzze,
 debole la nostra forza, senza confronto
 le nostre debolezze, tanto più deboli
 là dove vogliono apparire più forti.
 Abbassate 319 allora la cresta, non c’è scopo,
 e mettete le mani sotto il piede dello sposo. 320
 In segno di tal dovere, se così gli aggrada,
 la mia è pronta ad alleviargli la strada.

PET RUCCIO

 Questa è una donna! Su, baciami, Kate.

LUCENZIO

 Va’ là, 321 marpione, la palma tocca a te.

VINCENZO

 È un bel sentire, quando son figlie ossequiose. 322

LUCENZIO

 E un brutto sentire, quando son donne riottose.

PET RUCCIO

 Su, Kate, andiamo a letto.
 In tre siamo sposati, ma voi due siete spacciati. 323
 [A Lucenzio.] Tu hai colto il bersaglio, 324
 ma io ho vinto la scommessa in pieno,
 e così: Dio vi mandi un riposo sereno!

                                                         Escono Petruccio [e Caterina].

ORT ENSIO

 Va’ là, 325 tu hai domato una bisbetica indemoniata.
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