Page 164 - Keplero. Una biografia scientifica
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     definizioni; gli assiomi, ovvero teoremi che non necessitano di
                dimostrazione;  i  problemi,  ovvero  teoremi  supportati  da  una
                dimostrazione  sperimentale,  e  le  proposizioni,  ovvero  teoremi
                che seguono da assiomi e definizioni, tramite una dimostrazione
                fondata sulla logica aristotelica. Keplero riprende molti temi già
                affrontati  nell’Optica,  ma  con  un  linguaggio  più  scarno  e
                rigoroso.  All’approfondimento  dei  fenomeni  legati  alla
                rifrazione  si  affiancano  nuovi  traguardi,  come  per  esempio  la
                scoperta  della  riflessione  totale.  Keplero  esegue  numerosi
                esperimenti  con  prismi  dalle  diverse  proprietà  e  scopre  che
                esiste un angolo limite di incidenza, oltre al quale non si ha più
                trasmissione attraverso il cristallo e tutta la luce è riflessa.
                   Il  nucleo  del  Dioptrice  è  dedicato  a  spiegare,  con  l’ausilio
                dell’ottica geometrica, come si possa ingrandire o rimpicciolire
                un’immagine con un’opportuna scelta di lenti. Oltre a fornire lo
                schema  ottico  del  telescopio  galileiano,  Keplero  suggerisce  un
                nuovo  assetto,  che  utilizza  due  lenti  convesse  al  posto  della
                coppia formata da una lente concava e da una convessa. Questa
                combinazione permette di ottenere un ingrandimento assai più
                nitido  con  lenti  della  stessa  qualità  tecnica,  anche  se  presenta
                l’inconveniente di produrre un’immagine rovesciata. Ma questo
                non  può  certo  turbare  chi,  come  Keplero,  sia  già  abituato  a
                osservare  le  immagini  rovesciate  nelle  camere  oscure,  e  abbia
                suggerito  l’idea  che  anche  la  nostra  retina  riceve  immagini
                capovolte. Nel trattato sono studiati inoltre sistemi di tre o più
                lenti,  quali  sono  tutt’ora  utilizzati  nei  moderni  teleobiettivi.
                Keplero,  cosciente  di  non  aver  scritto  un’opera  semplice,  già
                nell’Introduzione  avverte:  «Ti  offro,  amico  lettore,  un  libro
                matematico, cioè un libro che non è facile da comprendere e che





