Page 475 - Galileo. Scienziato e umanista.
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     forte e Galileo non ha potuto fare a meno di dare l’impressione
                di preferirla. Il Signor Cardinale rispose che Galileo «metteva
                raramente  su  carta,  e  sapeva  esprimere  esquisitamente,  e
                maravigliosamente ancora persuadere, quel che voleva». Aveva
                ragione    227 : la celebrata chiarezza della prosa di Galileo non gli
                lasciava scampo.
                    Nell’ultimo,  significativo  colloquio  con  il  papa  prima  che
                Galileo  si  recasse  al  Sant’Uffizio  per  essere  esaminato,
                Niccolini riuscí a ottenere informazioni importanti – importanti
                per lo storico, non per Galileo – sul pensiero di Urbano. Il papa
                disse che quando si ha a che fare con nuove dottrine e con le
                Sacre  Scritture  la  cosa  migliore  è  seguire  l’opinione  comune.
                Che  Dio  possa  perdonare  Galileo  e  aiutare  il  suo  compagno
                cospiratore Ciampoli! «Iddio è omnipotente e può far ogni cosa;
                se  è  omnipotente,  perché  vogliamo  necessitarlo?»  Niccolini
                rispose  che,  per  quanto  ne  sapeva,  anche  Galileo  la  pensava
                cosí. «Ma [il papa] riscaldandosi mi rispose che non si doveva
                impor  necessità  a  Dio  benedetto:  et  io,  vedendolo  entrare  in
                escandescenza,  non  volsi  metter  a  disputar  di  quel  che  non
                sapevo». Faceva bene Niccolini a preoccuparsi: «a me non piace
                l’impressione non punto diminuita in Sua beatitudine»                       228 .
                    Nel  frattempo  Urbano  riconvocò  la  commissione  speciale
                (sostituendo  Riccardi  con  un  teologo  teatino,  Zaccaria
                Pasqualigo) per valutare se Galileo avesse violato l’ingiunzione
                di  non  «tenere,  difendere,  insegnare  [il  copernicanesimo]  in
                qualsivoglia modo, in voce o in scritto». Tutti i membri della
                commissione  concordarono  sul  fatto  che  Galileo  avesse
                insegnato e difeso il copernicanesimo nel Dialogo. Oreggi non
                si  espresse  sul  fatto  se  Galileo  l’avesse  anche  sostenuto.
                Neanche Pasqualigo si pronunciò in modo definitivo, sebbene
                intrattenesse  «sospetto  ed  inditio  urgente»  che  Galileo  avesse
                sostenuto il sistema condannato               229 .  Inchofer  non  aveva  dubbi:
                «Sono dell’opinione che Galileo […] è veementemente sospetto
                di  aver  aderito  fermamente  all’opinione  [copernicana]  e  in
     	
