Page 249 - Galileo. Scienziato e umanista.
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     qualche conoscenza della materia avrebbero confermato di aver
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                visto  con  i  propri  occhi  l’esistenza  delle  stelle  medicee .  Le
                stelle non abbandonarono Galileo: fu eloquente e persuasivo, e
                lasciò Firenze con l’assicurazione della buona volontà delle loro
                altezze e degli esperti che era riuscito a convincere.
                    Ora Galileo doveva affrontare il problema di persuadere le
                persone esterne ai circoli dei suoi colleghi veneziani e dei suoi
                patroni  fiorentini  che  le  sue  scoperte  avevano  uno  statuto
                adeguato  a  quello  di  una  premessa  per  una  demonstratio
                potissima in fisica. Il programma si scontrava con un ostacolo
                tutt’altro  che  trascurabile:  un  numero  troppo  esiguo  di
                osservatori competenti aveva accesso ai mezzi di certificazione
                per  consentire  un  appello  alle  ripetute  esperienze  sensoriali
                degli  animali  razionali.  E  anche  se  tale  conferma  fosse  stata
                possibile, avrebbe potuto rimanere una dose di incertezza circa
                la  possibilità  che  cose  viste  a  grande  distanza,  nell’oscurità  e
                attraverso  un  vetro,  potessero  avere  lo  stesso  statuto
                epistemologico di cose osservate chiaramente, in modo naturale
                e a portata di mano. La strategia ovvia consisteva nel distribuire
                telescopi,  istruzioni  per  il  loro  utilizzo  e  copie  del  Sidereus
                Nuncius come guide all’osservazione. Galileo spinse Cosimo a
                organizzare  la  distribuzione  senza  tuttavia  avere  alcunché  da
                distribuire. Nella primavera del 1610 disponeva di un numero di
                lenti sufficienti soltanto  per dieci  strumenti, e  non erano  altro
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                che ciò che di accettabile rimaneva di 100 tentativi . C’era poi
                il problema se Galileo avesse il diritto di scegliere lui stesso chi
                le avrebbe ricevute.
                    Il  diritto  di  distribuzione  avrebbe  cessato  di  costituire  un
                problema se Galileo fosse entrato al servizio della corte toscana.
                Per  questo  disse  a  Vinta  che  non  avrebbe  ceduto  i  propri
                strumenti o rivelato il loro «segreto» senza l’autorizzazione del
                granduca in persona, e insistette molto perché si arrivasse a una
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                decisione finale circa la sua posizione . Galileo ricordò a Vinta
                che a Padova egli aveva un incarico a vita e una paga di 1000





