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fantasia tutte le fondamentali istituzioni della civiltà. Il libro terzo (Della discoverta
del vero Omero) è dedicato all’esame dei poemi omerici, a verifica delle tesi
sostenute nel secondo. Proprio perché nati nell’età della fantasia essi sono grande e
inimitabile poesia e contengono una vera e propria storia civile degli antichi Greci.
Che poi Omero non fosse un singolo poeta, ma un « carattere eroico » di uomini
greci che narravano cantando la loro storia, è dimostrato da varie prove filologiche.
Nel quarto libro viene affrontato il problema della « legge » che regola lo sviluppo
storico: « … in questo libro quarto soggiungiamo il corso che fanno le nazioni, con
costante uniformità procedendo in tutti i loro tanto vari e sì diversi costumi sopra la
divisione delle tre età, che dicevano gli Egizi essere scorse innanzi nel loro mondo,
degli dei, degli eroi e degli uomini ». Nel quinto e ultimo libro infine,
l’interpretazione del medioevo come « barbarie seconda » o « ritornata » serve a
provare l’inevitabilità dei « ricorsi » e il processo circolare della storia « ideale
eterna ».
Sistema dell’idealismo trascendentale (System des transzendentalen Idealismus),
opera di Schelling, pubblicata nel 1800. Mediante l’intuizione trascendentale la
filosofia può ripercorrere i momenti della vita dell’io e mostrare come da esso
derivi la natura, che gli è strettamente congiunta. In quanto « attività reale » l’io
produce l’oggetto inconsapevolmente; in quanto « attività ideale » lo percepisce
come estraneo e opposto. Solo la riflessione filosofica giunge a conquistare la
consapevolezza della radice soggettiva dell’oggetto, mentre all’io che non si è
ancora elevato a quel livello la realtà appare come una « cosa in sé » estranea e
ostile. Il prodotto dell’attività dell’io è la materia e il raggiungimento da parte di
questa di livelli sempre più complessi di organizzazione procede di pari passo con
la costruzione che l’io fa di se stesso, dall’elementare sensazione originaria alla
consapevolezza trascendentale. Come atto con cui l’intelligenza si libera dall’oggetto
e si riconosce nella sua pura forma, la filosofia è un prodotto della volontà. L’unità
di io e natura, di coscienza e di inconscio, è anche evidente nella storia,
nell’apparente contrasto e nella fondamentale armonia fra arbitrio individuale e
necessità oggettiva. Fine della storia è l’attuazione della libertà. La corrispondenza
armonica e la sostanziale identità di spirito e natura si rivelano solo all’intuizione
estetica, che è dunque il vero organo della filosofia.
Sistema di logica come teoria del conoscere, opera di G. Gentile (1917-1922),
nella quale è contenuta l’esposizione più esauriente e incisiva del pensiero
dell’autore. Lo spirito è perenne « posizione di se stesso » (autoctisi): chi non
coglie questo suo carattere di esistenza « attuosa » lo degrada inevitabilmente a cosa
e si preclude per sempre l’intendimento della realtà. La cosa e il fatto non sono fuori
o contro lo spirito, ma solo il suo « passato », l’atto che è diventato fatto. D’altra
parte la considerazione dell’oggetto come una realtà a sé, indipendente dallo spirito
che la pensa (logo astratto), è un momento necessario della vita dell’atto (logo
concreto): per tenere acceso il fuoco ci vuole il combustibile, per usare l’immagine
dello stesso Gentile, e « affinché si attui la concretezza del pensiero, che è la
negazione dell’immediatezza di ogni posizione astratta, è necessario che l’astrattezza