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costume la spinta dell’interesse individuale possa lasciare il posto alla
considerazione dell’interesse pubblico. Il terzo discorso prova che gli uomini sono
tutti uguali e che le differenze dipendono essenzialmente dall’educazione. Nel quarto
infine l’autore abbozza una teoria dell’educazione, sostenendo che questa deve
mirare non a reprimere le passioni, ma a esaltarle e a convogliarle nella direzione
dell’interesse collettivo.
Spirito e il corpo (Lo) [Mind and Body], opera del filosofo A. Bain (1873). In essa
l’autore affronta con spirito scientifico e senza pregiudiziali metafìsiche il problema
del rapporto fra lo spirito e il corpo. All’osservazione obiettiva l’io non si presenta
come un insieme di « facoltà », secondo le vedute della psicologia e della filosofia
tradizionali, ma come una « unità psicofìsica »: l’attività mentale si spiega solo
tenendo presenti le condizioni fisiche che le sono sottese, in particolare i processi
concomitanti che hanno luogo nel cervello e nel sistema nervoso nel suo complesso.
Di tale intreccio di correlazioni l’opera offre numerosi esempi.
Spirito delle leggi (Lo) [De l’esprit des lois], opera di Montesquieu, pubblicata
anonima a Ginevra nel 1748, la cui edizione definitiva, curata sulla base di
correzioni e di aggiunte manoscritte lasciate dall’autore, comparve postuma nel
1758. Secondo Montesquieu, le leggi di uno Stato trovano la loro fondamentale
coerenza nella conformità allo « spirito generale » a cui devono essere tutte ispirate.
I fattori di quest’ultimo sono molto vari: la forma di governo, la forza militare, il
sistema fiscale, il clima, i costumi, il commercio, la religione, ecc. Dei vari tipi di
reggimento politico, classificati secondo lo schema tradizionale, accettabili sono
quello democratico e quello aristocratico, che si reggono sulla virtù, e quello
monarchico, che si regge sull’onore; pessimo è quello dispotico, sostenuto dalla
paura. L’autore ha apprezzato di persona i vantaggi della « separazione dei poteri »
(legislativo, esecutivo, giudiziario) in atto nel sistema politico inglese, ma è anche
convinto che essa non possa essere trapiantata meccanicamente in altri ambienti e in
altre tradizioni. Anche il clima è un fattore di importanza primaria nella formazione
storica di un popolo: così la condanna della schiavitù dei negri è accompagnata dalla
considerazione che i popoli dei climi caldi amano meno la libertà. Montesquieu
ritiene tuttavia che il legislatore dei suoi tempi debba abolire le istituzioni più
aberranti, come la tortura, l’inquisizione, ecc. L’opera, che ispirò le forze moderate
della Rivoluzione francese fino alla caduta della monarchia, ebbe grande influenza
anche nel secolo successivo sulla formazione della borghesia liberale.
Stato e rivoluzione (Gosudarstvo i revoljutzija), opera di Lenin, scritta
nell’agostosettembre 1917 e rimasta incompiuta. L’autore vi espone in modo
sistematico la teoria marxista dello Stato, secondo la quale questo è il prodotto dell’
« antagonismo inconciliabile delle classi » e lo strumento coercitivo della classe
economicamente dominante. Così lo Stato antico era l’organizzazione politica dei
padroni di schiavi, lo Stato feudale era l’organo del dominio della nobiltà sui servi
della gleba e lo « Stato rappresentativo moderno » è lo strumento della borghesia per
lo sfruttamento del lavoro salariato. Con la rivoluzione proletaria che instaura la «
dittatura del proletariato » sorge una nuova forma di Stato destinata a realizzare