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26 - La caduta dei regimi comunisti Titolo concesso in licenza a tonia locarico, 84762, ordine Istituto Geografico De Agostini 824316.
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      sione dell’Europa. Sempre in novembre, dopo le dimissioni di
      Willy Stoph, primo ministro dal 1964, il riformatore Hans Mo-
      drow fu incaricato di creare un nuovo governo, ma ormai la po-
      polazione invocava l’unificazione con la Germania Ovest. Le pri-
      me libere elezioni (marzo 1990) segnarono la vittoria dei de-
      mocristiani. Il cancelliere della RFT, Helmut Kohl, bruciò le tap- Kohl brucia le tappe
      pe dell’integrazione tra i due Stati tedeschi trattando diretta-
      mente con il governo della RDT (assicurando contemporanea-
      mente i confini della Polonia e accordandosi con Mosca per la
      permanenza della Germania nella NATO). Le due Germanie ven- L’unificazione
      nero unificate il 3 ottobre 1990.              delle due Germanie
      Gli altri Stati dell’Est

      Anche in Cecoslovacchia, nel 1989, l’opposizione al regime si Cecoslovacchia
      rese più manifesta. Il 28 dicembre Alexander Dubcek, l’uomo
      che aveva promosso la Primavera di Praga del 1968 (v. cap. 25),
      fu nominato presidente dell’Assemblea Federale; il giorno se-
      guente Vaclav Havel, noto dissidente, divenne presidente del-
      la Repubblica. La Bulgaria, dal canto suo, sembrava avere in To- Bulgaria
      dor Zivkov un incrollabile baluardo del comunismo. Nono-
      stante la sua intransigenza, egli fu costretto alle dimissioni dal
      partito (10 novembre 1989) a causa del crescente dissenso in-
      terno e delle pressioni dell’URSS. Venne sostituito alla segrete-
      ria da Petar Mladenov, ex ministro degli esteri vicino a Gor-
      bacˇëv. Nel 1990 si avviò una tavola rotonda fra governo e op-
      posizioni per porre le basi del superamento del comunismo.
      La rivoluzione più sanguinosa avvenne in Romania dove il po- Romania
      tere era in mano al dittatore Nicolae Ceausescu, responsabile
      di una profonda crisi economica e di persecuzioni nei confronti
      delle minoranze. La rivolta scoppiò nella città di Timis¸oara: il La strage
      16 dicembre migliaia di manifestanti che intendevano espri- di Timis¸oara
      mere solidarietà al padre calvinista Lázló Tökés, dissidente, fu-
      rono affrontati dall’esercito che sparò provocando numerose L’uccisione
      vittime. Il 22 dicembre la rivolta si estese a Bucarest: Ceausescu di Ceausescu
      e la moglie furono arrestati, sommariamente processati e fuci-
      lati il 25 dicembre. L’ultimo bastione del comunismo restava Albania
      l’Albania. Il presidente Ramiz Alia nel 1990, sulla spinta della
      protesta popolare, aprì al pluripartitismo e a libere elezioni. Nel
      1992 salì al potere Sali Berisha, già oppositore del regime.

      La fine dell’URSS
      La politica di Gorbacˇëv non riuscì a impedire che in URSS la si-
      tuazione precipitasse. Le incertezze delle riforme economiche
      e le resistenze dei conservatori ponevano il Paese in una grave
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