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                                             Unità 19
                                             La nascita del cristianesimo


                                             Un trattato redatto agli inizi del III sec. d.C. dedica un’intera sezione ai comportamenti che i nuo-
                                             vi convertiti al cristianesimo erano obbligati a rispettare. Tra questi, erano elencati con una certa
                                             minuzia i mestieri «proibiti». Si trattava in primo luogo di tutte le attività legate in un modo o nel-
                                             l’altro ai culti pagani. Erano condannati inoltre i mestieri e le condizioni che contrastavano pale-
                                             semente con la morale cristiana: prostitute, attori, gladiatori, soldati, magistrati cittadini, concu-
                                             bine, erano accomunati da un marchio di peccato, che l’aspirante cristiano doveva evitare se non
                                             voleva essere respinto dalla comunità dei credenti.


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                  Ippolito, Tradizione apostolica, 16  si occupa dei giochi dei gladiatori, smetta o  prete dei sogni, il ciarlatano, il falsificatore
                                                      sia rimandato.                       di monete, il fabbricante di amuleti, smet-
                  Si esaminino i mestieri e le occupazioni di  Chi è sacerdote o guardiano di idoli, smet-  tano o siano rimandati.
                  coloro che sono condotti a ricevere l’istru-  ta o sia rimandato.        La concubina di un uomo di cui sia schia-
                  zione.                              Il soldato subalterno non uccida nessuno.  va, se ha allevato figli e ha rapporti solo con
                  Se uno gestisce un postribolo, smetta o sia  Se riceve un ordine del genere, non lo ese-  il padrone, sia ammessa, altrimenti sia ri-
                  rimandato.                          gua e non presti giuramento. Se non accet-  mandata.
                  Se uno è scultore o pittore, gli si dica di non  ta tali condizioni, sia rimandato.  Chi ha una concubina smetta e prenda mo-
                  rappresentare idoli: smetta o sia rimandato.  Chi ha potere di vita e di morte o il magi-  glie secondo la legge; se non vuole, sia ri-
                  Se uno è attore o dà rappresentazioni in  strato supremo di una città, smetta o sia ri-  mandato.
                  teatro, smetta o sia rimandato.     mandato.                             Se abbiamo compiuto delle omissioni, le
                  È bene che chi insegna ai fanciulli smetta  Il catecumeno o il fedele che vogliono de-  stesse occupazioni vi suggeriranno il da far-
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                  ma gli si permetta di continuare se non ha  dicarsi alla vita militare siano mandati via  si. Tutti, difatti, abbiamo lo spirito di Dio.
                  altro mestiere.                     perché hanno disprezzato Dio.
                  L’auriga che gareggia o colui che prende  La prostituta, il lussurioso, il dissoluto e  1. S’intende un maestro che impartisce il tradiziona-
                  parte ai giochi pubblici smetta o sia riman-  chiunque altro faccia cose di cui non sta  le insegnamento della cultura pagana.
                  dato.                               bene parlare, siano rimandati perché sono  2.Il catecumeno è colui che vuole abbracciare la nuo-
                                                                                           va fede cristiana.
                  Chi è gladiatore o insegna ai gladiatori a  impuri.
                  combattere, o è un bestiario che combatte  Il mago non sia ammesso all’esame. L’in-  GUIDAALLALETTURA
                  nel circo contro le fiere, o è funzionario che  cantatore, l’astrologo, l’indovino, l’inter-  1. Quali mestieri erano proibiti ai Cristiani? Perché?




                                             I Cristiani e il servizio militare

                                             Molti Cristiani ritenevano che il servizio militare fosse inconciliabile con la fede che avevano ab-
                                             bracciato: non solo perché esso presupponeva l’uso della violenza, ma anche perché i soldati era-
                                             no obbligati a giurare nel nome dell’imperatore e a partecipare ai riti pagani: tutte cose ritenute
                                             sacrileghe dai Cristiani. La presenza di Cristiani nell’esercito, tuttavia, non doveva essere rara, dal
                                             momento che la legge puniva severamente chi si sottraeva a questo obbligo. C’è anche da consi-
                                             derare il fatto che non pochi Cristiani diventavano tali durante il servizio militare, e preferivano
                                             restare nell’esercito per non perdere i vantaggi dell’avanzamento di carriera e il premio di conge-
                                             do. Nel momento in cui esalta l’eroismo di un soldato-martire, Tertulliano – il più brillante degli
                                             apologeti cristiani, vissuto tra il II e III secolo d.C. – allude infatti polemicamente ai ben più nu-
                                             merosi fratelli che «servivano due padroni».



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                  Tertulliano, La corona, 1, 1-5      più coerente degli altri fratelli che avevano  uno strepito; il soldato è deferito al tribu-
                                                      creduto di poter servire due padroni. Solo  no di persona: aveva già abbandonato il
                  È avvenuto recentemente . Nell’accampa-  fra tutti risplendeva, a capo scoperto, con  suo posto. Il tribuno senza preamboli:
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                  mento si procedeva per appello nominale  l’inutile  corona  in  mano,  rivelandosi  già
                  ad una gratifica degli eminentissimi impe-  anche con questo atteggiamento un cristia-
                  ratori ; i soldati si presentavano con una  no. In conseguenza ciascuno, se era lonta-  1. Tertulliano scrisse La corona probabilmente nel
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                  corona d’alloro. Ne viene chiamato uno,  no, lo segnava a dito e lo scherniva; se era  211 d.C.
                  soldato piuttosto di Dio in quell’occasione,  vicino lo minacciava. Subito dopo si leva  2. Caracalla e Geta.


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