Page 9 - Federico II e la ribellione del figlio
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gli  hai  rifiutato  il  tuo  unico  figlio».  Un  cronista  del

                tempo ci informa che l’annuncio della scelta del brano

                diffuse  tra  i  presenti  sconcerto  e  preoccupazione.

                Serpeggiò  infatti  tra  i  banchi  della  chiesa  la  frase:

                «Questo frate dirà oggi tali cose che l’imperatore gli farà

                tagliare la testa».        2

                      Nello specifico si temette che la citazione del passo,
                storicamente  aperto  alle  piú  varie  e  contrapposte

                interpretazioni,  si  sarebbe  risolta  nell’enfatizzare  la

                durezza di cuore di un padre e il suo esser a tal punto

                prono  alla  Dea  Giustizia  e  alla  ragion  di  Stato  da

                sacrificare  le  ragioni  della  misericordia  e  dell’affetto

                verso il figlio. «Ma – scrive il cronista – la cosa andò

                diversamente.  Poiché  [il  predicatore]  fece  un  discorso

                tanto  bello,  in  lode  della  giustizia,  che  l’imperatore

                stesso,  avendone  sentito  parlare  in  modo  molto

                elogiativo, ne volle copia».              3

                      Annunciata  al  mondo  la  morte  del  figlio  nel

                «profluvio  di  lacrime»,  dopo  una  tal  bella  orazione  e

                dopo aver dato l’ordine di solenni messe di suffragio in
                tutto  il  Regno,  Federico  intese  chiudere,  nel  sarcofago

                che  accolse  le  spoglie  dello  sventurato  primogenito,  le

                ragioni  del  conflitto,  iscrivendole  nell’interminabile

                serie di ribellioni di figli contro padri.

                      La lettera è un classico esempio di quell’ars dictandi

                che, fiorentissima proprio nella cancelleria di Federico,

                si  sviluppò  per  dare  massima  enfasi  ai  messaggi

                pubblici,  grazie  all’uso  di  espressioni  codificate  e  di

                modelli narrativi costruiti sia su situazioni concrete e sia
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