Page 633 - Shakespeare - Vol. 4
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Avrei solo da dire che non è vero,
e giuro che credereste alla mia parola,
comunque siate disposto a dir di no.
LEONTE
Voi, miei signori,
guardatela, osservatela bene: fareste appena in tempo
a dire “è una bella donna”, che subito
l’onestà del vostro cuore vi farà aggiungere:
“peccato che non sia perbene, degna d’onore”;
lodatela per questa sua forma esterna
(che veramente merita alti elogi) ma poi
l’alzar di spalle, gli “ah” e gli “eh”, le piccole marchiature
che usa la calunnia − Oh no, mi sbaglio,
che la carità usa; perché la calunnia marchierebbe
anche la virtù in persona − queste spallucciate, gli “ah” ed “eh”,
appena abbiate detto “è bella”, s’intromettono
prima che possiate dire “è onesta”: ma si sappia,
per bocca di chi più ne deve soffrire:
ella è un’adultera!
ERMIONE
Se ciò lo dicesse un furfante
(il più incallito furfante di questo mondo)
sarebbe ancora più furfante per questo; voi, mio signore,
fate solo un errore.
LEONTE
Voi, mia signora, avete preso per errore
Polissene per Leonte. O tu cosa...
no, non chiamerò così una persona del tuo rango,
perché la vostra barbarie, valendosi del mio precedente,
non usi lo stesso linguaggio per ogni grado,
dimenticando la giusta distanza
tra il principe e il mendicante. Io ho detto
che è un’adultera; e ho detto con chi:
inoltre, è colpevole di tradimento, e Camillo è
suo complice, e uno che sa anche