Page 943 - Shakespeare - Vol. 2
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misericordia.



              COLEVILLE
          Penso che siate Sir John Falstaff, e così pensando mi arrendo.                     220



              FALSTAFF
          Ho tutta una folla di lingue in questa mia pancia, e non ce n’è una che non
          pronunci il mio nome. Se avessi appena una pancia qualsiasi, sarei l’uomo più
          valoroso d’Europa e basta. La mia rovina è il ventre, il ventre, il ventre. Ecco

          venire il nostro generale.


                Entra [il principe] John [di Lancaster], Westmoreland [, Blunt] e gli altri.
                                                   Suona la ritirata.



              LANCASTER
               La furia è passata, non inseguite più.
               Richiamate le truppe, caro cugino Westmoreland.

                                                                                     [Esce Westmoreland.]
               Dunque, Falstaff, dove eravate tutto questo tempo?
               Quando tutto è finito, allora venite.
               Questi vostri trucchi e indugi, per la mia vita,

               un giorno o l’altro spezzeranno la schiena a una forca.



              FALSTAFF
          Mi  dispiacerebbe,  signore,  se  non  fosse  così.  Finora  non  ho  mai  visto  che
          rimproveri  e  critiche  ricompensare  il  valore.              221   Pensate  che  io  sia  una
          rondine,  una  freccia,  una  pallottola?  Ho  forse,  coi  miei  movimenti  vecchi  e
          miserevoli,  la  velocità  del  pensiero?  Sono  arrivato  qui  di  corsa,  al  limite

          estremo delle possibilità. Cavalli da posta ne ho azzoppato nove ventine e
          rotti, e qui, impolverato dal viaggio come sono, ma immacolato e puro nel
          mio  onore,  ho  fatto  prigioniero  Sir  John  Coleville  della  Valle,  cavaliere

          furiosissimo  e  nemico  valoroso.  Ma  a  che  sorprendersi?  Mi  ha  visto  e  si  è
          arreso, così che posso dire a ragione, come quel romano col naso a uncino:
          “Venni, vidi e vinsi”.



              LANCASTER
          È stato più per cortesia sua che per merito vostro.
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