Page 47 - Shakespeare - Vol. 2
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     Qui, dopo alcune scorrerie, entra l’Araldo di Francia, con dei trombettieri, e
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              ARALDO FRANCESE
               Voi, uomini di Angiers, spalancate le vostre porte
               e lasciate entrare il giovane Arthur, Duca di Bretagna,
               che, per mano del Re di Francia, ha costretto oggi
               al pianto molte madri inglesi, i cui figli
               giacciono sparsi sul terreno sanguinante:
               molti mariti di donne ora vedove sono riversi al suolo
               abbracciati freddamente alla terra scolorita;
               e la vittoria, con poche perdite, tripudia
               sulle bandiere danzanti dei Francesi,
               che sono ormai vicini, trionfalmente schierati,
               pronti ad entrare come conquistatori e a proclamare
               Arthur di Bretagna Re d’Inghilterra e vostro.
                                   Entra l’Araldo Inglese, con un trombettiere.
              ARALDO INGLESE
               Esultate, voi, uomini d’Angiers, suonate le vostre campane!
               Re Giovanni, Re vostro e d’Inghilterra, si avvicina,
               vincitore di questa calda e crudele giornata.
               Le armature, che erano partite di qui lucenti d’argento,
               sono tornate coperte dall’oro del sangue francese;
               neanche una piuma di cimiero inglese
               è stata strappata da una lancia francese,
               e le nostre insegne tornano nelle stesse mani
               che le avevano fatte garrire all’inizio della nostra marcia.
               Come un’allegra schiera di cacciatori
               fanno ritorno i nostri baldi Inglesi, tutti con mani
               tinte di rosso nella strage mortale del nemico:
               aprite le porte e date strada ai vincitori.
              HUBERT
               Araldi, dall’alto delle nostre torri abbiamo potuto vedere
               dall’inizio alla fine sia l’avanzata che la ritirata
               d’entrambi gli eserciti; la loro parità è tale





