Page 1508 - Shakespeare - Vol. 2
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     Quanto al Delfino,
               rispondo io per lui. Cos’è che il re inglese ha in serbo per lui?
              EXETER
               Disdegno e sfida, disistima e disprezzo
               e ogni altra offesa che non sia disdicevole
               per il mio augusto mittente: di questo vi ritiene degno.
               Così dice il mio re; e se l’altezza di vostro padre
               nell’accogliere in blocco tutte le richieste,
               non saprà addolcire l’amara beffa che inviaste a Sua Maestà,
               egli vi chiamerà a risponderne con tale energia
               che ogni caverna o profondo anfratto in terra di Francia
               vi ricorderà quell’offesa, e vi rinfaccerà la beffa,
               facendo eco al rimbombo delle cannonate.
              DELFINO
               Sappiate che se mio padre accederà alle richieste,
               sarà contro il mio volere: io altro non voglio
               che cimentarmi col Re d’Inghilterra. A tal fine,
               qual cosa degna della sua giovanile insipienza,
               io gli mandai da Parigi delle palle da tennis.
              EXETER
               E lui, per questo, farà tremare il vostro Louvre, a Parigi,
               fosse anche la più gran corte della grande Europa.                  60
               State pur certo, la scoprirete, la differenza −
               come è accaduto a noi suoi sudditi stupefatti −
               fra quel che facevan temere i suoi verdi anni,
               e le virtù che oggi egli possiede. Il tempo gli è ora prezioso,
               e non ne spreca neppure un granello: ve ne accorgerete
               contando i vostri morti, per poco che resti in Francia.
              RE DI FRANCIA
               Domani saprete tutto quel che abbiamo deciso.
                                                                                        Squilli di tromba.      61
              EXETER
     	
