Page 1306 - Shakespeare - Vol. 2
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     Signori agenti, che reato han commesso questi due?
              SANGUINELLO
          Bellamadonna, Eccellenza, falsa relazione fecero, e per giunta balle dissero,
          secondariamente  calunnie  effettuarono,  sesto  e  ultimo  una  signora
          insultarono, terzamente disonestà verificarono, e per finire sono menzogneri
          fottuti.
              DON PEDRO
          Primo, ti chiedo che cosa han fatto; terzo, ti domando qual è il reato; sesto e
          ultimo, perché sono in arresto, e per concludere di che cosa li accusi.
              CLAUDIO
          Uh, ben ragionato, e nel suo ordine stesso. E affé mia qua il senso è preciso e
          bene esposto.
              DON PEDRO
          Chi  avete  offeso,  signori  miei,  per  esser  così  portati  in  manette  a
          risponderne? Questo colto commissario è troppo sottile per farsi capire. Qual
          è la vostra colpa?
              BORRACCIA
          Principe mio, non mi fate andar oltre a rispondere del mio reato. Sentitemi
          voi, e poi il conte mi può pure ammazzare. Ho ingannato i vostri stessi occhi.
          Ciò che il vostro senno non seppe scoprire, l’hanno portato alla luce questi
          pulcinelli incoglioniti. Loro stanotte m’hanno sentito dichiarare a quest’uomo
          come vostro fratello Don Giovanni mi ha spinto a calunniare la signorina Ero;
          come vi condussero in quell’orto e là m’avete visto che mi filavo la Margherita
          vestita coi vestiti di Ero; come voi l’avete disonorata invece di sposarvela. Si
          sono messi a verbale il mio delitto, e ora io tengo genio di metterci la firma
          della morte piuttosto che tornare a riferirlo per la vergogna mia. La signorina
          è morta per le accuse false mie e del padrone mio. E insomma io non voglio
          altro che ciò che merita uno scellerato come me.
              DON PEDRO
               Non t’entra nel sangue come un ferro questo discorso?





