Page 317 - Galileo. Scienziato e umanista.
        P. 317
     metodo  generale  per  rispondere  alle  obiezioni  di  carattere
                biblico  alle  conclusioni  delle  «sensate  esperienze  e  necessarie
                dimostrazioni».  Il  metodo  sarebbe  diventato  una  tecnica
                ermeneutica standard molto dopo che Galileo dovette subire le
                                                            10
                conseguenze di averlo proposto . Molti passaggi delle Scritture
                sono stupidi, Galileo scrisse a Castelli, perfino blasfemi se presi
                alla  lettera:  come  quelli  che  attribuiscono  a  Dio  braccia  e
                gambe,  ed  emozioni  fin  troppo  umane.  In  questi  casi  occorre
                cercare un’altra spiegazione. Vale la medesima considerazione
                nei casi sporadici in cui la Bibbia tocca i fenomeni naturali; in
                questi  casi,  ogniqualvolta  «la  sensata  esperienza  […]  o  le
                necessarie  dimostrazioni»  possono  dar  conto  dei  fatti,  la
                testimonianza  delle  Scritture  «dovrebbe  esser  riserbata
                nell’ultimo  luogo».  Dobbiamo  tenere  presente  che  nell’Antico
                Testamento  lo  Spirito  Santo  adattò  il  proprio  messaggio  alle
                limitate capacità di un popolo ignorante. Oggi, tuttavia, alcune
                persone  sono  sufficientemente  intelligenti  per  usare  i  doni
                ricevuti da Dio per vedere le cose cosí come sono: «Ma che quel
                medesimo  Dio  che  ci  ha  dotati  di  sensi,  di  discorso  e
                d’intelletto, abbia voluto, posponendo l’uso di questi, darci con
                altro mezzo le notizie che per quelli possiamo conseguire, non
                penso  che  sia  necessario  il  crederlo».  Mettere  le  Scritture  al
                primo  posto  in  questioni  non  attinenti  alla  fede  è  assurdo:
                significa  procedere  «disordinatamente».  Corre  il  rischio  di
                legare  la  fede  ad  asserzioni  sul  mondo  fisico  che  possono
                                   11
                rivelarsi false .
                    Se Dio ha fatto il mondo eliocentrico, gli esegeti cattolici –
                meglio informati sul sistema del mondo di quanto non fossero
                gli ebrei primitivi – dovrebbero essere in grado di interpretare i
                riferimenti biblici in modo piú plausibile in base al modello di
                Copernico che non in base a quello di Tolomeo. «[E]ssendo di
                piú  manifesto  che  due  verità  non  posson  mai  contrariarsi»,  la
                storia di Giosuè, correttamente intesa, condanna la cosmologia
                aristotelica in quanto falsa e assurda. Davvero? Be’, secondo i





