Page 226 - Galileo Galilei - Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo
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     difficile il conceder che la reflessione della Terra possa illuminar la parte
          tenebrosa della Luna, con luce non minor di quella con la quale la Luna
          illustra  le  tenebre  della  notte,  anzi  tanto  più,  quanto  che  la  Terra  è
          quaranta volte maggior della Luna.
          SIMP. Veramente io credeva che quel lume secondario fosse proprio della
          Luna.
          SALV. E questo ancora sapete da per voi, e non v’accorgete di saperlo.
          Ditemi: non avete voi per voi stesso saputo che la
                                                                                 I corpi illuminati
          Luna si mostra più luminosa assai la notte che il                      appariscono più
          giorno, rispetto all’oscurità del campo ambiente?
                                                                                 chiari nell’ambiente
          ed  in  conseguenza  non  venite  voi  a  sapere  in
          genere,  che  ogni  corpo  lucido  si  mostra  più                     oscuro.
          chiaro quanto l’ambiente è più oscuro?
          SIMP. Questo so io benissimo.
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          SALV.  Quando  la  Luna  è  falcata   e  vi  mostra  assai  chiaro  quel  lume
          secondario, non è ella sempre vicina al Sole, ed in conseguenza nel lume
          del crepusculo?
          SIMP. Èvvi; e molte volte ho desiderato che l’aria si facesse più fosca per
          poter  veder  quel  tal  lume  più  chiaro,  ma  l’è  tramontata  avanti  notte
          oscura.
          SALV. Voi dunque sapete benissimo che nella profonda notte quel lume
          apparirebbe più?
          SIMP. Signor sì, ed ancor più se si potesse tor via il gran lume delle corna
          tocche dal Sole, la presenza del quale offusca assai l’altro minore.
          SALV. Oh non accad’egli talvolta di poter vedere dentro ad oscurissima
          notte tutto il disco della Luna, senza punto essere illuminato dal Sole?
          SIMP. Io non so che questo avvenga mai, se non ne gli eclissi totali della
          Luna.
          SALV.  Adunque  allora  dovrebbe  questa  sua  luce  mostrarsi  vivissima,
          essendo in un campo oscurissimo e non offuscata dalla chiarezza delle
          corna luminose: ma voi in quello stato come l’avete veduta lucida?
          SIMP. Holla veduta talvolta del color del rame ed un poco albicante; ma
          altre volte è rimasta tanto oscura, che l’ho del tutto persa di vista.
          SALV.  Come  dunque  può  esser  sua  propria  quella  luce,  che  voi  così
          chiara vedete nell’albor del crepuscolo, non ostante l’impedimento dello
          splendor grande e contiguo delle corna, e che poi nella più oscura notte,
          rimossa ogni altra luce, non apparisce punto?
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