Page 225 - Galileo Galilei - Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo
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     risplendente  della  Luna.  Ma  di  questo  cessa  ogni  dubbio,  mentre  noi
          veggiamo le medesime nugole, nell’assenza del Sole, restar la notte così
          oscure come la Terra; e, quel che è più, non è alcuno di noi al quale non
          sia accaduto di veder più volte alcune tali nugole basse e lontane, e stare
          in dubbio se le fussero nugole o montagne: segno evidente, le montagne
          non esser men luminose di quelle nugole.
          SAGR. Ma che più altri discorsi? Eccovi là su la Luna, che è più di meza;
          eccovi  là  quel  muro  alto,  dove  batte  il
                                                                       Muro illuminato dal Sole,
          Sole;  ritiratevi  in  qua,  sì  che  la  Luna  si           e paragonato con la Luna,
          vegga accanto al muro; guardate ora: che
                                                                       lucido non meno di quella?
          vi par più chiaro? non vedete voi che, se
          vantaggio vi è, l’ha il muro? Il Sole percuote in quella parete; di lì si
          reverbera nelle pareti della sala; da quelle si reflette in quella camera, sì
          che in essa arriva con la terza reflessione: e
                                                                           Illumina più la terza
          ad ogni modo son sicuro che vi è più lume,                       reflessione d’un muro
          che se direttamente vi arrivasse il lume della
                                                                           che la prima della Luna.
          Luna.
          SIMP. O questo non credo io, perché quel della Luna, e massime quando
          ell’è piena, è un grande illuminare.
          SAGR.  Par  grande  per  l’oscurità  de  i  luoghi  circonvicini  ombrosi,  ma
                                       assolutamente non è molto, ed è minore che quel del
            Lume della Luna
                                       crepuscolo di mez’ora doppo il tramontar del Sole;
            più debole di quel
                                       il  che  è  manifesto,  perché  non  prima  che  allora
            del crepuscolo.
                                       vedrete cominciare a distinguersi in Terra le ombre
          de i corpi illuminati dalla Luna. Se poi quella terza reflessione in quella
          camera illumini più che la prima della Luna, si potrà conoscere andando
          là, col legger quivi un libro, e provar poi stasera al lume della Luna se si
          legge più agevolmente o meno, che credo senz’altro che si leggerà meno.
          SALV.  Ora,  Sig.  Simplicio  (se  però  voi  sete  stato  appagato),  potete
          comprender  come  voi  medesimo  sapevi  veramente  che  la  Terra
          risplendeva non meno che la Luna, e che il ricordarvi solamente alcune
          cose  sapute  da  per  voi,  e  non  insegnate  da  me,  ve  n’ha  reso  certo:                   80
          perché io non vi ho insegnato che la Luna si mostra più risplendente la
          notte che ’l giorno, ma già lo sapevi da per voi, come anco sapevi che
          tanto si mostra chiara una nugoletta quanto la Luna; sapevi parimente
          che l’illuminazion della Terra non si vede di notte, ed in somma sapevi il
          tutto,  senza  saper  di  saperlo.  Di  qui  non  doverà  di  ragione  esservi
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