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10      La Francia di Luigi XIV



      Luigi XIV, detto anche il Re Sole per l’immagine di potenza e di magnificenza
      che riuscì a dare di sé ai contemporanei, è una figura estremamente
      complessa. Durante il suo lungo regno riuscì a sottomettere al suo volere tutti
                         Titolo concesso in licenza a tonia locarico, 84762, ordine Istituto Geografico De Agostini 824316.
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      gli altri poteri: l’alta nobiltà in primo luogo, ma anche i Parlamenti, la nobiltà
      di toga, e perfino la Chiesa dovettero fare i conti con la sua figura. Luigi XIV
      riuscì a creare un apparato burocratico moderno ed efficiente, duttile alla sua
      volontà e formato da funzionari con una buona cultura forense. Accanto
      a esso però continuavano a sussistere cariche ereditarie ottenute tramite
      la venalità degli uffici, che rappresentavano un’entrata importante per le casse
      statali. L’obiettivo del risanamento economico, perseguito da Jean-Baptiste
      Colbert con l’applicazione del mercantilismo, fallì sotto il peso delle lunghe
      e costose campagne militari e del fiscalismo che caratterizzarono tutto
      il regno. La Francia ottenne l’egemonia in Europa e alcune annessioni
      territoriali ma il prezzo pagato dall’economia e dalla popolazione fu molto alto.

      La Reggenza
      Richelieu e Luigi XIII morirono a distanza di un anno uno dal-
      l’altro, rispettivamente nel 1642 e nel 1643, lasciando la Francia
      in gravi difficoltà. La vedova Anna d’Austria fu nominata reg-  La reggenza di Anna
      gente per il giovane Luigi XIV e il cardinale Mazarino ebbe l’in-  d’Austria e Mazarino
      carico, nel Consiglio del re, che era già stato di Richelieu. La vo-
      lontà di rafforzare l’autorità regia e costruire un apparato bu-
      rocratico centralizzato urtò contro il potere della nobiltà e il par-
      ticolarismo locale. Le vittorie del principe di Condé, capo del
      partito nobiliare, durante la Guerra dei Trent’anni a Rocroi
      (1643) e Lens (1648) aumentarono le pretese della nobiltà. Ma-
      zarino, forte dei successi militari, negoziò abilmente la Pace di
      Vestfalia (1648) riuscendo a ottenere per la Francia l’Alsazia e  La Pace di Vestfalia
      il riconoscimento definitivo di Metz, Toul e Verdun. La guerra
      aveva moltiplicato le uscite dello Stato e la pressione fiscale, Ma-
      zarino agì con spregiudicatezza ricorrendo alla venalità delle ca-
      riche ma trattenendo alcune mensilità per l’erario dello Stato.
      Nel 1648 una Fronda Parlamentare si originò dal rifiuto del Par-  La Fronda
      lamento di Parigi di registrare un editto reale che privava i mem-  Parlamentare
      bri delle corti sovrane (tra cui lo stesso Parlamento) del loro
      emolumento annuale. Il Parlamento votò invece l’atto di unio-
      ne con il quale si impegnava ad assumere il controllo dello Sta-
      to rinunciando a imporre nuove tasse. Mazarino fece imprigio-
      nare i capi parlamentari ma la rivolta di Parigi lo costrinse a li-
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