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Modulo 8
La società feudale
In origine, il feudo era revocabile: alla morte del vassallo, o per altri gravi motivi, il si-
gnore aveva il diritto di recuperare il beneficio e di assegnarlo ad altri. Si trattava di un
principio fondamentale, che Carlo Magno e i suoi successori cercarono di difendere con-
tro le pretese dei feudatari. Il potere del signore sul vassallo si basava proprio su di esso:
infatti, un vassallo che non avesse timore di perdere il beneficio o che i suoi figli ne fos-
sero privati, tendeva inevitabilmente ad acquisire pericolosi margini di autonomia e a
svincolarsi dal rapporto con il signore.
Giuramento e investitura Il rapporto di vassallaggio non era un semplice contratto,
ma un legame di ordine morale, sancito da un rito intriso di elementi religiosi. Il futuro
vassallo, in ginocchio, metteva le mani congiunte in quelle del signore, per dichiarare la
sua volontà di diventare uomo di un altro uomo (era questo, per l’appunto, l’atto di omag-
gio). Il signore faceva quindi rialzare il vassallo, che prestava giuramento di fedeltà po-
sando la mano destra su un oggetto sacro e recitava un giuramento. Al giuramento face-
va seguito l’investitura: il signore consegnava al vassallo un simbolo del feudo da lui con-
cesso; per esempio uno scettro, un’insegna, un bastone, una zolla erbosa, un guanto, un
anello. Il vincolo così consacrato non poteva essere violato: sul vassallo che fosse venuto
meno agli obblighi assunti si riversava la riprovazione collettiva, e lo si bollava con il mar-
chio ignominioso di «fellone». Ugualmente riprovevole era un signore che non rispetta-
va gli impegni presi nei confronti del vassallo.
Una rete di subordinazioni I primi vassalli di Carlo Magno, divenuti potenti, ebbero
a loro volta altri vassalli e così di seguito: venne dunque a costituirsi una intricata rete di
LINK p.692 relazioni personali. Una rete, quindi, diversa dall’immagine tradizionale del sistema feu-
Il castello:simbolo di una nuova
società dale come una piramide compatta, con ogni pietra al suo posto. I legami di vassallaggio,
come abbiamo visto, erano forti, e solitamente rispettati, ma non rappresentavano una re-
te di relazioni precise e stabili. Le entità territoriali su cui i signori esercitavano il loro po-
GUIDAALLOSTUDIO tere erano spesso cellule dai contorni sfuggenti e mutevoli, disposte l’una dentro l’altra
1. Perché il vassallaggio era un patto in un groviglio intricato di relazioni non di rado vaghe e mal definite. C’era il caso di vas-
reciproco?
2. Perché il sovrano preferiva che il salli che dipendevano da più signori (fino a diverse decine), oppure di feudi inglobati in
feudo fosse revocabile? un territorio più vasto senza che tra i rispettivi signori ci fossero rapporti di vassallaggio.
3. Descrivi la cerimonia
dell’investitura. C’erano inoltre signori che possedevano terre e servi in zone il cui controllo militare era
4. Ogni vassallo dipendeva da un assicurato da un altro signore, e così via. Il risultato era un sistema molto più fluido di
unico signore?
quanto saremmo portati a immaginare.
2. Le ultime invasioni
Nuovi nemici Mentre l’impero carolingio si frantumava [®26.7], l’Europa cristiana
doveva affrontare l’assalto di nuovi nemici esterni: tra la fine del IX e l’inizio del X seco-
lo, Arabi, Vichinghi e Ungari seminarono ovunque il terrore facendo rivivere i dramma-
tici momenti della caduta dell’impero romano. Abbiamo già parlato della conquista mu-
sulmana della Sicilia e della Spagna, e delle ripetute razzie che i Saraceni effettuavano nel-
le regioni costiere della nostra penisola [®25.6].
Gli Ungari Un’altra aggressione all’Europa cristiana fu portata dagli Ungari, una bel-
licosa popolazione nomade proveniente – come in precedenza gli Unni e gli Àvari – dal-
l’Asia centrale. Dopo essersi insediati in Pannonia, gli Ungari effettuarono, tra l’896 e il
955, un numero impressionante di incursioni che devastarono le città e le campagne del-
la Germania, della Francia, dell’Italia settentrionale, spingendosi fino alla Puglia e alla
Campania. Queste iniziative non miravano alla conquista di nuovi territori: gli aggresso-
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