Page 398 - Storia dell'inquisizione spagnola
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AHN, Inquisición,, b. 31, fase. 42.
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AHN, Inquisición, b. 34, fasc. 8.
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AHN, Inquisición, b. 39, fase. 21.
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AHN, Inquisición, libro 833, F. 151 V. Sappiamo dalle note a
margine dei rapporti di attività che, nella seconda metà del
Cinquecento, la Suprema invitava i tribunali a condannare
alle galere più gente possibile (vedere in proposito il cap.
XI). Sappiamo inoltre che Filippo II ha sistematicamente
controllato quello che chiameremmo oggi il Codice penale in
questo senso e ha inviato istruzioni analoghe ai tribunali
civili.
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AHN, Inquisición, b. 46, fasc. 42. «Relazioni di cause di
Siviglia» 1609. È possibile che come in America la
bestemmia dello schiavo sia un mezzo di difesa, un tentativo
di ricatto verso il proprio padrone che rischiava di perdere il
lavoro del suo schiavo per tutto il tempo in cui questi era
prigioniero dell’Inquisizione.
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Abbiamo tuttavia visto un caso in cui un uomo cerca di far
rinnegare Dio a un altro promettendogli del denaro, proprio
come il don Giovanni di Molière.
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H.C. Lea, A History of Inquisition of Spain, cit. t. IV, pp. 328-
335, che tratta a lungo tutti questi aspetti. Citiamo un
bell’esempio di questa imprecisione: nel 1562 l’Inquisizione
di Toledo condanna Ines de la Parra per aver detto:
«Rinnego la santa Cresima». Ma il dottor Salazar, venuto a
ispezionare il tribunale per ordine della Suprema fa notare
che « ai suoi tempi» (era stato fiscale ed inquisitore di