Page 354 - Storia dell'inquisizione spagnola
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XI
PER LO STATO, CONTRO LO STATO
Nel corso dei capitoli precedenti abbiamo esaminato
numerosi casi, che hanno perfettamente illustrato la stretta
collaborazione che si era instaurata fra l’Inquisizione e il
potere monarchico e che fece della prima uno strumento
essenziale del secondo. Sarebbe un grave errore accordare
troppa attenzione ai conflitti giurisdizionali, senz’altro
numerosi, fra la giustizia regia e il Santo Uffizio: essi non
riguardano che casi individuali, senza rilievo politico. Ma
l’azione dell’Inquisizione concorda così bene con gli obiettivi
della politica regia che ci è impossibile seguire Lea quando
sostiene che il tribunale non si impegnò a perseguire gli
obiettivi della corona. Lo stesso Kamen, che dichiara di
condividere la posizione di Lea, osserva molto
opportunamente: «Una minaccia tuttavia restava sospesa sui
non-castigliani, che era nello stesso tempo una tentazione
per il re, dato che l’Inquisizione era il solo tribunale che
esercitava un’autorità assoluta su tutti i regni spagnoli di cui
la metà godeva di privilegi provinciali (fueros) che la
sottraevano all’autorità regia. La corona era stata dunque
obbligata a ricorrere ad essa quando tutti gli altri mezzi di
coercizione erano falliti ». In seguito, l’opera di García
1
Carcel ha dimostrato fino a che punto Kamen sia stato
prudente nello scrivere questo passo.
È dunque il momento di raccogliere almeno qualcuno di
questi esempi e di produrne altri per trame tutto il
significato. In realtà, per due secoli e mezzo, l’Inquisizione
fu, senza dubbio in modo sottile, al servizio dello Stato.
Evidentemente, essa mirava prima di tutto allo scopo che le
era proprio, quello di creare un popolo unificato dalla stessa
fede, conforme alla più scrupolosa ortodossia cattolica. Fino
al Concilio di Trento, questa impresa era stata condotta