Page 364 - Sotto il velame
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quella pietà che vive quando è morta; ossia lascia il molle affetto
e assume l'ira; ossia mostra la pietà verso Dio, rinnegando la pietà
verso il male, e nell'orrore per l'antidio mostra il timore di Dio. I
doni dello Spirito sono, mi pare, nell'inferno sotto l'ombra delle
quattro virtù cardinali, a cui sono fatti equivalere 1034 : ma ci sono,
perchè Dante compie quest'«altro viaggio», come mosso da Dio.
E mosso da Dio è anche Virgilio, che, in certo modo, non lo sa,
poichè chiama donne del cielo quelle che lo hanno mandato e sa
il nome di Beatrice e di Lucia, non dell'altra, non della madre di
colui ch'egli chiama «un Possente». Egli dietro sè porta il lume, il
dolce padre!
XIII.
Nell'inferno si esercitano le quattro virtù cardinali, contro le
tre disposizioni Aristoteliche rimaneggiate secondo la divisione
Ciceroniana di vis e fraus. Ciò però non impedisce che, inavverti-
ta, circoli, per così dire, sotto questa cute filosofica una venatura
teologica. Tutto l'inferno è concepito paganamente. La porta aper-
ta ne dice la ragione. La Redenzione fu invano per quelli che son
là entro, sia che vivessero prima o vivessero dopo la vita umana
del Dio; chè si poteva credere anche nel Cristo venturo. La Re-
denzione fu invano per quelli che là penano: quindi è, se si guar-
da a loro, come se il mondo sia rimasto pagano. Perciò l'inferno è
pagano. Vi scorrono i fiumi che emanano dalla «colpa umana» e
dalla «misericordia» di Dio; ma questi non vengono dal paradiso
terrestre, sì da quella che ne è la figurazione o l'ombra pagana:
dalla cuna di Giove; da Creta e dall'Ida. Si chiamano paganamen-
te Acheronte, Stige, Flegetonte, Cocito.
L'umana colpa è indicata col simbolo pagano dell'età dell'oro
che si muta in argento e più vili metalli. La statua del Veglio è
1034 Summa 1a 2ae 68, 1.
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