Page 52 - I delitti della rue Morgue
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– Sissignore, certamente.
              – Sarò dispiacente di separarmene – disse Dupin.
              – Non intendo davvero – aggiunse l’uomo – che ab-
           biate avuto tanti disturbi per nulla. Non potrei aspettar-
           melo. Darò volentieri una ricompensa, una cosa ragio-
           nevole, s’intende, a chi ha trovato l’animale.
              – Bene, – rispose il mio amico, – tuttociò è secondo
           giustizia. Guardiamo un po’: che cosa mi spetta?... Ah!
           ve lo dirò io. Ecco quale sarà la mia ricompensa; mi di-
           rete tutto quello che sapete relativamente agli assissinii
           della Rue Morgue.
              Dupin pronunciò queste ultime parole a voce molto
           bassa, e molto tranquillamente. Con la stessa calma si
           diresse verso la porta, la chiuse a chiave e si mise la
           chiave in tasca. Poi trasse dal petto una pistola e senza

           scomporsi menomamente la posò sulla tavola.
              Il marinaio si fece rosso come se stesse per soffocare.
           Si alzò in piedi e afferrò il suo bastone; ma il momento
           dopo, tremando violentemente e pallido come la morte,
           ricascò sulla sedia. Non disse una parola. Lo compian-
           gevo dal piú profondo del cuore.
              – Amico mio, – disse Dupin su un tono mite – vi al-
           larmate senza motivo, ve lo assicuro. Noi non vogliamo
           farvi alcun male. Sul mio onore di galantuomo e di fran-
           cese, vi giuro che non abbiamo cattive intenzioni verso
           di voi. So benissimo che siete innocente delle atrocità di
           Rue Morgue. Però non è il caso di negare che non vi sie-
           te in qualche modo implicato. Da quel che vi ho detto
           dovete capire che su questo affare ho avuto informazio-


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