Page 44 - I delitti della rue Morgue
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dere l’oro per movente del delitto, bisognerebbe anche
supporre il delinquente un idiota cosí incerto da abban-
donare insieme l’oro e il movente del suo delitto.
«Tenendo dunque bene in mente i punti sui quali ho
richiamato la vostra attenzione – quella voce singolare,
la straordinaria agilità, e quella stupefacente assenza di
motivo in un assassinio di cosí strana ferocia – esami-
niamo la carneficina in se stessa. Abbiamo una donna
strangolata con la forza delle mani e spinta dentro la
canna d’un camino con la testa all’ingiú. Un assassino
comune non adopera tali mezzi per uccidere. Meno che
mai dispone in tal modo del cadavere. Nel fatto di spin-
gere il corpo su per il camino, dovete ammettere che c’è
qualche cosa di eccessivamente outré, qualche cosa di
assolutamente inconciliabile con tutto ciò che è comune
alle azioni umane, anche supponendo che gli autori del
delitto fossero i piú pervertiti degli uomini. Pensate an-
che alla forza prodigiosa che deve essere occorsa, per
spingere quel corpo su per un’apertura simile con tanta
violenza che, per poi tirarlo in giú, gli sforzi di varie
persone sono stati appena sufficienti.
«Ora portiamo la nostra attenzione su altri indizi di
questo straordinario vigore. Sul focolare si sono trovate
trecce – grosse trecce – di capelli grigi, che erano state
strappate con tutte le radici. Sapete la forza che occorre
per strappare di testa anche soltanto venti o trenta capel-
li riuniti insieme. Voi stesso avete visto quelle trecce.
Alle loro radici grumose (orribile a vedersi) erano attac-
cati brandelli di cuoio capelluto, prova irrefragabile del-
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