Page 492 - La mirabile visione
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sapiente de' due. (ib. 58) Ecco, invero, risuonare le tre grida:
Cristo! Cristo! Cristo! (ib. 71) Così in lui s'intrecciano le due idee
d'amore e di sapienza: (ib. 74)
il primo amor che in lui fu manifesto
fu al primo consiglio che diè Cristo...
per amor della verace manna
in picciol tempo gran dottor se feo.
Ed è da notare che l'elogio dell'amoroso è pronunziato da un
sapiente, e quello del sapiente da un amoroso. Inoltre il dubbio
risolto da S. Tomaso si appunta sulle generazioni, che, amando, fa
Dio; (ib. 13, 52) sulla sapienza che non si disuna dal Padre e
dell'Amore. Ed è fatto intelligibile il mistero della relazione della
Sapienza e dell'Amore, con le parole, che l'ardore seguita la
visione, ossia quanto più s'ama, più si vede o sa. (ib. 41) E si
conclude: (ib. 76)
O vero sfavillar del Santo Spiro,
come si fece subito e candente
agli occhi miei che vinti nol soffriro!
Ma Beatrice sì bella e ridente
mi si mostrò....
(Beatrice è la Sapienza). E qui dunque le tre Persone si
ritrovano tutte e tre: e così risuona il canto mistico: (13, 25)
Lì si cantò non Bacco, non Peana,
ma tre Persone in divina natura,
e in una persona essa e l'umana;
e l'altro: (14, 28)
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