Page 308 - La mirabile visione
P. 308
chiara che, per non vederla, bisogna chiuder gli occhi;
dall'aggiunta
che non lasciò giammai persona viva.
291
Ora "morte" è appunto il battesimo. Il battesimo è nella morte
del Cristo; ed essere battezzati nella morte del Cristo altro non è
292
se non "morire" al peccato . Il battesimo, sì nei parvoli sì nei
grandi, è a similitudine della "morte e della risurrezione" del
293
Cristo . Quelli che sono battezzati nella morte del Cristo,
294
"muoiono" al peccato, per vivere a Dio . Il battesimo è dato
perchè "e moriamo e riviviamo" . Nel battesimo è "morte
295
296
mistica" . Così. Dice S. Ambrogio: "Beata dunque morte quella
che ci toglie al peccato per riformarci a Dio. Poichè chi morì, fu
giustificato dal peccato. O che colla fine della natura, alcuno è
giustificato dal peccato? No, davvero; chè chi muor peccatore,
rimane nel peccato". Dunque è giustificato dal peccato quegli a
cui, mediante il battesimo, sono rimessi tutti i peccati, ossia,
come dice S. Paolo di cui qui Ambrogio illustra le parole, "colui
che morì" . Siffatta morte S. Ambrogio chiama "mors
297
298
mystica" . E questa dunque succede in chi si battezza.
Ma Dante nella selva era parvolo d'animo, non d'età; e il
291 Nell'originale "e nella". [Nota per l'edizione elettronica Manuzio]
292 Aur. Aug. Op. XIII 823, 636.
293 id. XI 591.
294 id. X 817.
295 id. XI 588.
296 id. XIII 662 sqq.
297 Aur. Aug. Op. XIII 662 (contra Iul. Pel. II 14). Le parole di S. Paolo, ad
Rom. 6, 7 sono appunto quelle "Qui enim mortuus est, iustificatus est a
peccato".
298 Citato ib. L'opera di S. Ambrogio, che non rimane, era de sacramento
regenerationis seu de philosophia. Questo concetto del battesimo che è
morte, dovuto a S. Paolo, è trattato e accennato in Summa, passim: per es.
2a 2ae 147, 5; 3a 49, 3; 51, 1; 61, 1; 66, 3 etc.
308