Page 480 - Jane Eyre
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amare fedelmente e profondamente, sentendomi fedel-
           mente e profondamente ricambiato.
              "Allora vi avrei chiesto di accettare la promessa della
           mia fedeltà, Jane, e di darmi la vostra. Fatelo ora.
              Vi fu un momento di silenzio.
              — Perché tacete, Jane?
              Subivo una prova tremenda. Una mano di acciaio mi
           strappava la vita.
              Momento terribile pieno di lotta, di tenebre e di fuo-

           co.
              Nessun   essere   umano   poteva   desiderare   di   essere
           amato più e meglio di come io ero amata, e colui, che
           mi amava tanto, io lo adoravo e dovevo rinunziare all'a-
           more e al mio idolo.
              Una sola parola compendiava il mio intollerabile do-
           vere: "Partenza!"
              — Jane, capite ciò che vi chiedo? Promettetemi sol-
           tanto: "Sarò vostra, signor Rochester."
              — Signor Rochester, non voglio esser vostra.
              Vi fu ancora un lungo silenzio.
              — Jane, — riprese egli con una gentilezza che mi
           spezzò il cuore dal dolore, e mi ghiacciò di terrore, per-
           ché sotto quella voce tranquilla sentivo fremere il leone,
           — Jane, avete forse l'intenzione di andar pel mondo per
           la vostra via e di lasciarmi seguire la mia?
              — Sì, signore.
              — Jane, — continuò chinandosi su di me e abbrac-
           ciandomi, — lo volete ancora?
              — Sì, signore.


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