Page 320 - Jane Eyre
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Aspettavo quasi che tutti quei rumori cessassero per
ascoltare la rivelazione; ma avrebbero dovuto attender
molto.
Il silenzio del signor Rochester si prolungava; alzai
gli occhi su di lui e lo fissai avidamente.
— Mia piccola amica, — mi disse in tono diverso, e
anche il suo volto era cambiato: da dolce e grave si era
fatto duro e sardonico. — Vi siete accorta della mia te-
nera inclinazione per la signorina Ingram, credete che,
se la sposassi, potrebbe rigenerarmi?
Si alzò per andare dall'altra parte del sentiero e tornò
canticchiando.
— Jane, Jane, — disse, fermandosi di fronte a me, —
la veglia vi ha resa pallida: non siete in collera con me
per aver turbato il vostro riposo?
— In collera con voi? oh! no, signore.
— Datemi una stretta di mano per provarmelo. Come
avete le dita fredde! Erano più calde che così la notte
passata, quando ve le ho strette alla porta della camera
misteriosa. Jane, quando veglierete ancora con me?
— Quando potrò esservi utile.
— Per esempio, la notte che precederà il mio matri-
monio; sono certo che non potrò dormire; mi promettete
di tenermi compagnia? A voi potrò parlare di quella che
amo, perché ora l'avete vista e la conoscete.
— Sì, signore.
— È una creatura rara, non è vero, Jane?
— Sì, signore.
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