Page 353 - Oriana Fallaci - Gli Antipatici
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spalle  cadenti.  Non  fumò  mai  una  sigaretta  (non  fuma),  non
                bevve mai niente (non beve), non dette mai segni di stanchezza

                (non  cede):  in  tal  modo  inducendomi  al  sospetto  che  il  suo
                corpo lo interessi pochissimo e che i suoi desideri, a qualunque

                natura appartengano, siano cerebrali o sentimentali, mai fisici.
                Si  vanta  infatti  d'essere  un  mistico  e  il  problema  che  più  lo

                interessa  è  la  morte:  intesa  non  come  disfacimento  del  corpo,

                rinuncia  alla  vita,  ma  rivelazione,  risposta  alla  domanda  più
                vecchia  del  mondo,  perché  esistiamo  e  cosa  cerchiamo

                esistendo.


                Trascorsi  con  lui  tre  gradevolissime  ore  durante  le  quali  non

                rimpiansi  nemmeno  il  casto  sogno.  Ma,  allorché  lo  lasciai,
                sapevo di lui ancora di meno di quand'ero arrivata. Non avevo

                capito neppure se crede in Dio o non ci crede, se preferisce stare
                in Europa o in America, se è di sinistra o di destra, se rimpianga

                di non avere mai avuto una donna che gli desse dei figli o se ne
                provi sollievo, se contraccambi o non contraccambi l'affetto di

                alcuni,  ad  esempio  di  Sam  cui  si  riferisce  sempre  usando  il

                cognome di Barber. Mi era misterioso a Mount Kisko quando
                non  lo  vedevo,  e  mi  restava  misterioso  a  Spoleto  ora  che  lo

                vedevo.  Decisa  a  prendere  una  posizione,  a  uscire  almeno  in
                questo  dall'ambiguità  e  l'incertezza  di  cui  m'ero  nutrita  quelle

                ventiquattr'ore,  trascrissi  l'intervista  in  un  dialogo  che  lo
                dipingeva una specie di santo. Ma quando l'indomani gli portai

                l'articolo  perché  lo  approvasse,  ne  rimase  turbato  e  disse  che
                non meritava un simile omaggio: bisognava cambiare qualcosa

                per  avvicinarsi  alla  verità.  Le  correzioni  furono  apportate  la
                sera,  durante  l'inaugurazione  del  festival,  mentre  al  Teatro

                Nuovo si dava La Traviata. Io passeggiavo nel foyer deserto, col
                biondo  sempre  più  ipocritamente  deciso  a  irritare  il  Grande

                Regista,  lui  andava  su  e  giù  pel  teatro,  accigliato,  nervoso,
                lanciandomi  occhiate.  D'un  tratto  venne  verso  di  me  e  disse:

                «Forse ho trovato: hai la copia con te?». Dissi di sì, ce l'avevo, e



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