Page 44 - Oriana Fallaci - I sette peccati di Hollywood
P. 44

a una lapide e scese una famiglia al completo: moglie, marito e
                tre bambini. Poi stesero una tovaglia sul prato, misero su alcuni

                panini e una bottiglia per la merenda.
                    «Naturalmente,»  disse  «il  prezzo  di  questo  paradiso  varia

                secondo il trattamento che viene offerto al defunto.
                    Lei  preferisce  essere  sotterrata  o  cremata?  Il  prezzo  della
                cremazione è caro, in compenso si fa a meno del cosmetico, del

                parrucchiere e altre frivolezze. Noi trattiamo il defunto come se
                fosse vivo.

                  Ammettiamo  che in  uno scontro  automobilistico sia  rimasto
                sfregiato:  il  nostro  specialista  di  chirurgia  plastica  provvede  a
                correggere i suoi lineamenti rimettendolo a nuovo. Per il trucco,

                poi,  abbiamo  meravigliosi  prodotti:  l'ultima  crema  di  Max
                Factor, lanciata da Deborah Kerr, da risultati meravigliosi anche

                sulle pelli che hanno smesso di respirare. Il nostro parrucchiere
                è  al  corrente  delle  ultime  pettinature  lanciate  da  Antonio  de

                Paris. La nostra manicure ha smalti dai colori deliziosi: il pesca
                chiaro di luna sarebbe perfetto per lei. Lei preferirebbe la veglia

                funebre  stando  seduta,  distesa  su  un  divano  o  in  piedi?
                Desideriamo  che  i  nostri  cari  defunti  assumano,  dopo  il
                trapasso,  le  posizioni  che  preferivano  in  vita.»  Ci  pensò  un

                poco,  con  un  sorriso  astuto:  «Non  tutte,  naturale.  Ma  se,  ad
                esempio, una signora telefonava molto, possiamo sistemarla con

                telefono in mano. Carino, no?».
                  Quando avemmo visitato Forestlawn, e fummo entrati dentro

                le chiese ed ebbi rifiutato un liquore nel bar, il giovanotto volle
                portarmi al Gran  Mausoleo dove  c'era, disse,  l'Ultima cena  di

                Leonardo.
                  «Oh,» dissi «credevo che fosse a Milano.» Il giovanotto fece
                un gesto di compassione: «Quella vecchia, naturalmente. Questa

                è  nuova  ed  è  anche  più  grande».  E  infine  volle  mostrarmi  il
                Calvario, «il quadro più vasto del mondo», largo più di cento

                metri. Lo hanno sistemato in un auditorium con le seggiole e il
                palcoscenico,  come  a  teatro.  Il  quadro  sta  sul  palcoscenico,

                coperto da un sipario. Il pubblico si mette a sedere, una voce



                                                           44
   39   40   41   42   43   44   45   46   47   48   49