Page 120 - Oriana Fallaci - I sette peccati di Hollywood
P. 120

duecentocinquantamila dollari a film, la sua battuta preferita è I
                love  Love,  io  amo  l'amore.  Cominciò  ad  amare  l'amore  con

                John Ireland, un trentanovenne dall'aria canagliesca, attore di un
                certo  talento,  quasi  sempre  impegnato  in  parti  di  bruto,

                ubriacone  o  ammutinato.  Dovette  smetterla  perché  a  Harry
                Cohn questo Ireland non piaceva e temeva lo scandalo. Ireland,
                separato legalmente dalla moglie Joanne Dru, non aveva ancora

                ottenuto  il  divorzio.  Continuò  ad  amare  l'amore  con  Frank
                Sinatra.

                    Dovette  smetterla  perché  nemmeno  Frank  Sinatra  piaceva  a
                Harry  Cohn.  (Ma  Sinatra  collaborò  involontariamente  col
                dittatore mediante una memorabile scenata a Las Vegas quando

                disse a Kim, che lo incitava a ballare, di recarsi all'inferno e non
                muoversi di là). Poi ci fu quel maestro di sci, Toni Kastner, ma

                anche  lui  era  sgradito  a  Harry  Cohn.  L'unico  contro  il  quale
                Harry Cohn non ha mai trovato nulla a ridire è Mac Krim, il

                fedele  Mac  Krim  che  non  l'ha  mai  abbandonata  nonostante
                quelle  tempeste  amorose.  Mac  Krim  è  bonaccione,  capisce  le

                esigenze di Cohn, tiene alla carriera di Kim.
                  Tutti tengono alla carriera di Kim. Ci tiene il pubblico, ci tiene
                la casa produttrice, ci tengono i giornalisti. Chi ci tiene meno di

                tutti, probabilmente, è lei. Quando le chiesero se era felice di
                essere diventata una star, rispose, senza alterare il viso liscio e

                rotondo  come  una  mela  californiana,  che  non  aveva  tempo  di
                domandarselo. Infatti lavora dalle cinque del mattino alle otto di

                sera, vive in un appartamentino da duecentoquaranta dollari la
                settimana,  non  assapora  il  piacere  del  lusso  perché  è  una

                risparmiatrice accanita: mette in banca tutto quel che guadagna.
                È anche soggetta a continui esaurimenti nervosi: più d'una volta
                l'hanno ricoverata in clinica. È infine perseguitata dall'incubo di

                non essere all'altezza della sua fama e teme di vedere declinare
                all'improvviso la popolarità conquistata a forza di obbedienza e

                di lacrime.
                  In compenso non è più la ragazza imbambolata di quattro anni

                fa. Tratta la gente con alterigia, comincia a pretendere eccessive



                                                           120
   115   116   117   118   119   120   121   122   123   124   125