Page 287 - Oriana Fallaci - 1968
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Proviamo a descriverlo. È uno gnomo vestito di bianco, con una
                gran  barba  che  gli  arriva  allo  stomaco  e  tanti  capelli  che  gli

                scendono giù per le spalle: da hippy. Il vestito è un dhoti, cioè
                un lenzuolo di seta che si drappeggia addosso. Ma, siccome la

                seta è trasparente, controluce gli si vedono le mutande che sono
                a slip. Barba e capelli hanno qualche filo grigio ma in sostanza
                son neri: il che fa pensare che non abbia ancora cent’anni. Cosa

                che invece ho sentito dire. Il corpo è asciutto, diritto. Il volto è
                marrone,  nel  volto  c’è  un  enorme  naso  sotto  il  quale  si

                allungano baffi che vanno a mischiarsi alla barba. In quel pelaio
                si apre una gran bocca di denti candidi e forti. Gli occhi sono

                vivacissimi, furbi. Non fa che ruotarli senza muover la testa e
                mentre ciò avviene egli ride una risata terribile. Cioè stridula,

                chioccia: una risata che non ha nulla di umano. Anche perché
                non è giustificata da nulla. Intorno al collo ha tante collane di
                petali  gialli  e  arancioni,  in  mano  ha  un  mazzo  di  fiori  che

                accarezza in modo femminile. Questo particolare, e il modo in
                cui  si  muove  quando  cammina,  dimenando  graziosamente  il

                sedere, mi in8duce al sospetto che non sia un tipo normale.
                    Gli sono andata incontro e gli ho detto di avere attraversato

                mezzo pianeta per intervistarlo. Ha fatto quella risata e mi ha
                porto  un  fiore  celeste.  Poi,  senza  aggiunger  altro,  si  è

                allontanato  con  un  americano  che  tutti  chiamavano  Charlie.
                Normalissimo,  lui.  Con  un  normale  doppiopetto  grigio  e  una
                normale  faccia  di  mezz’età:  inespressiva.  Charlie  reggeva  la

                pelle di capretto, arrotolata. L’ha stesa sul sedile posteriore di
                una limousine e Sua Santità vi si è seduto sopra, con le gambe

                incrociate secondo il sistema yogi. La limousine è partita mentre
                lui  ci  benediceva  dal  finestrino.  Sono  perplessa,  vagamente
                delusa.  È  assolutamente  necessario  che  sappia  cos’è  questa

                meditazione trascendentale.



                COS’È  LA  MEDITAZIONE  TRASCENDENTALE.  Me  l’ha  spiegato
                Charlie. Ho fatto amicizia con Charlie che è un commerciante
                d’acciaio, molto ricco, e abita in California con una moglie ma
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