Page 46 - Il Perugino
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gruppo di astanti, ma studi più recenti ne hanno drasticamente
ridotto l'intervento.
La solidità dell'impianto volumetrico di tali figure sono
scarsamente compatibili con la serie di Madonne giovanili, ma
anche con gli affreschi successivi e sarebbero piuttosto da
riferire ad Andrea d'Assisi soprannominato l'Ingegno, a Rocco
Zoppo e più dubitativamente allo Spagna e a Bartolomeo della
Gatta, altri collaboratori di Perugino menzionati da Vasari.
La scena del Battesimo di Cristo è la prima della parete a destra
dell'altare, guardando verso di esso, ed è in parallelo con la
Partenza di Mosè per l'Egitto e circoncisione di suo figlio
Eliezer sul lato opposto.
C'era infatti un preciso parallelismo tra le cerimonie della
circoncisione e del battesimo rispettivamente nel mondo ebraico
e cristiano, sottintendendo anche la dimensione più profonda e
spirituale del secondo.
In tale senso il battesimo, come scritto anche da sant'Agostino e
molti dei Padri della Chiesa, era una sorta di "circoncisione
spirituale" per i fanciulli.
La scena è impostata secondo uno schema simmetrico, tipico di
Perugino.
Al centro il fiume Giordano scorre dritto verso lo spettatore,
fino ai piedi di Gesù e di Giovanni Battista che lo sta
battezzando, in primo piano.
Dal cielo scende la colomba dello Spirito Santo, inviata da Dio
Padre in alto, rappresentato entro un nibo di luce con serafini e
cherubini e affiancato da due angeli in volo.
A questo asse centrale converge anche il paesaggio, con una
visione simbolica della città di Roma (si riconoscono tra le mura
un arco di trionfo, il Colosseo e il Pantheon) verso la quale
tendono le linee di forza delle due quinte rocciose digradanti ai
lati.
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