Page 399 - Il mercante d'arte di Hitler
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imbatte  principalmente  in  opere  francesi  che  lui  stesso  ha

                procurato alla collezione durante la guerra. All’epoca il museo

                si è servito della possibilità di allargare il proprio assortimento

                nella  Parigi  occupata  con  pitture  francesi  del  XIX  e  inizio  XX
                secolo a prezzi vantaggiosi. Nel 1953 Gurlitt si reca persino in

                Francia  per  conto  del  Wallraf-Richartz  Museum  per  fare  da

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                tramite nella restituzione di alcune opere .


                                       Vecchi amici, nuovi segreti


                   Gurlitt  approfitta  di  questo  viaggio  al  contempo  per

                rinfrescare  i  vecchi  contatti.  Theo  Hermsen,  con  il  quale  ha

                condotto  diversi  affari,  è  morto  già  a  dicembre  del  1944.  In

                cambio Gurlitt fa visita a Raphael Gérard, nel cui negozio d’arte

                ha effettuato altrettanto numerosi acquisti. Gérard era uno dei
                più grossi fornitori di opere d’arte rubate per la clientela tedesca

                e,  terminata  la  guerra,  il  governo  francese  intenta  una  causa

                contro di lui. Gérard ha custodito per Gurlitt delle opere in un

                deposito, e alcune monete d’oro, per conto suo ha pagato anche

                l’affitto  della  sua  amante,  Olga  Chauvet.  Sono  parecchie  le
                faccende da risolvere. Con l’occasione, Gurlitt compra anche il

                dipinto  di  Gustave  Courbet  Ragazza  con  capretto  e  Don

                Chisciotte  di  Daumier,  entrambi  presenti  ancora  oggi  nella

                collezione  di  Cornelius  Gurlitt.  È  solo  in  quella  circostanza,

                inoltre,  che  Gurlitt  riscatta  anche  il  quadro  di  Matisse  Donna
                seduta del 1921. Dalle lettere di famiglia risulta che all’epoca

                Gurlitt non sapesse nulla sull’origine del quadro che il gallerista

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                Paul  Rosenberg  aveva  acquistato  nel  1923 .  Con  ogni
                probabilità  nel  1941  il  dipinto  era  tra  le  opere  che  l’unità

                operativa Reichleiter Rosenberg ha sequestrato in una cassetta
                di sicurezza a Libourne, dove Rosenberg aveva messo al sicuro




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