Page 98 - Shakespeare - Vol. 4
        P. 98
     Certo, in fede mia, e non glielo cambiamo per ora.
              MEZZANA
          Boult, va’ a spargere la voce in città, di’ che pensionante abbiamo. E non ci
          rimetti certo con più clientela. Quando la natura fece questo pezzo, voleva
          renderti un bel servizio; perciò va’ a dire che meraviglia è, e ti prenderai il
          raccolto di quel che avrai seminato.            280
              BOULT
          Te  l’assicuro,  padrona:  sveglia  meno  il  tuono  i  banchi  di  anguille                    281   di
          quanto,  annunciando  la  sua  bellezza,  io  farò  fremere  tutti  quelli  a  cui
          piacciono le porcherie. Ne porterò a casa qualcuno già stanotte.
              MEZZANA
          (a Marina) E tu vieni, seguimi.
              MARINA
               Se c’è fuoco che brucia, coltello che taglia,
               se c’è acqua profonda, conserverò intatto il mio vergine nodo.
               Diana, aiuta il mio proponimento!
              MEZZANA
          Che cosa abbiamo a che fare noi con Diana? Vuoi deciderti a venire?
                                                                                                        Escono.
                                                 Scena III        282     EN
                                               Entrano Cleone e Dionisa.
              DIONISA
               Perché sei così sciocco? Lo si può forse disfare?               283
              CLEONE
               Oh, Dionisa, un macello come questo
               il sole e la luna non l’avevano mai visto.





