Page 1640 - Shakespeare - Vol. 3
P. 1640
demonio dal cuore di marmo, più odioso,
quando appari in un figlio, del mostro marino.
ALBANY
Vi prego, signore, abbiate pazienza.
LEAR
(a Goneril) Nibbio maledetto, tu menti! Il mio seguito
è fatto di uomini scelti e dalle doti
più rare, che conoscono ogni aspetto del dovere
e col massimo scrupolo sostengono l’onore
del loro nome. O colpa minuscola,
come mi apparisti brutta in Cordelia,
sì da svellere, come una macchina da guerra,
la struttura del mio essere dal suo luogo fisso,
togliendo ogni affetto dal mio cuore e aggiungendo
al fiele. O Lear, Lear, Lear!
Bussa alla porta che ha fatto entrare
(Battendosi il capo.)
la tua follia, e uscire il tuo senno prezioso!
Andiamo, andiamo, gente mia.
(Escono Kent e i Cavalieri.)
ALBANY
Mio signore, sono tanto incolpevole
quanto ignorante di ciò che vi ha turbato.
LEAR
Può darsi, signore. Ascolta, Natura,
ascolta! Ascolta, amata dea!
Sospendi il tuo proposito se mai intendevi
rendere questa creatura feconda! Versa
la sterilità nel suo ventre, dissecca in lei
gli organi della generazione, e dal suo corpo degradato
mai non venga un bimbo ad onorarla!
Se deve generare, fa’ che suo figlio
sia fatto di bile, sì che viva
solo per esserle tormento crudele