Page 849 - Shakespeare - Vol. 2
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PROLOGO EN
Entra la Fama, coperta di lingue dipinte. 2
FAMA
Aprite le orecchie, infatti chi di voi chiuderà
lo spiraglio all’udito quando strepita la Fama?
Dall’oriente all’occidente declinante,
col vento come cavallo da posta, io sempre annuncio
gli atti intrapresi sul globo di questa terra. 3
Sulle mie lingue cavalcano calunnie ininterrotte
che io racconto in tutte le loquele
imbottendo le orecchie agli uomini di false nuove.
Parlo di pace mentre l’inimicizia segreta
sotto il sorriso della sicurezza ferisce il mondo.
E chi se non la Fama, chi se non io,
fa leve impaurite e difese anticipate 4
mentre la grossa annata, gonfia per altra pena,
è giudicata incinta del cupo tiranno Marte,
e mica è vero? La fama è uno zufolo
suonato da presagi, sospetti, congetture,
con una diteggiatura così facile da apprendere
che il bestione rozzo dalle mille teste,
la moltitudine sempre discorde sempre incerta,
lo sa suonare. Ma a cosa serve
fare l’anatomia del mio ben noto corpo
fra i miei seguaci? Perché la Fama è qui?
Corro davanti alla vittoria di re Harry, 5
che in un campo cruento presso Shrewsbury 6
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ha battuto il giovane Hotspur e le sue truppe,
spegnendo la fiamma della rivolta ardita
col sangue dei ribelli stessi. Ma che mi viene
da dire la verità di primo acchito? Mio compito