Page 843 - Shakespeare - Vol. 2
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persona  unta  del  Re  torreggia  a  tal  punto  sopra  gente  come  Falstaff  che,
          nonostante tutto ciò che è accaduto, la sua anima non ha nulla in comune
          con  loro.  Perciò  la  sua  condotta  non  può  essere  giudicata  con  gli  stessi
          parametri  della  loro»  (New  Variorum,  p.  593).  A.  Leggatt, Shakespeare’s

          Political Drama, London, Routledge, 1988, ritiene invece che Hal appena si
          pone in capo la corona «diviene, come suo padre prima di lui, vittima di ironie
          inconsce [...] vantando una dignità ereditaria e divinamente sancita dove il
          pubblico vede nel migliore dei casi un pragmatico passaggio di potere» (pp.

          98-99). Leggatt ha anche ottime osservazioni sul deterioramento di Falstaff
          nella Parte II,  sul  nuovo  interesse  qui  mostrato  dal  drammaturgo  per  «le
          strutture illogiche e digressive della voce umana» (Doll, Mouldy, Quickly) e
          sul carattere «cechoviano» delle scene di Shallow (p. 106).

          La fortuna teatrale della Parte II è trattata da Shaaber nell’ed. New Variorum,
          da H. Child nell’ed. Cambridge (insieme alla Parte I), da D. Bevington e D.S.
          Kastan nell’ed. Bantam, da S. Homan nell’ed. Signet e da G. Melchiori nell’ed.
          New Cambridge.  T.F.  Wharton,  «Henry  the  Fourth  Parts  1  &  2»:  Text  and

          Performance,  London,  Macmillan,  1983,  offre  una  stringata  rassegna  dei
          problemi  critici  e  un’istruttiva  analisi  comparata  di  quattro  regie  e
          interpretazioni: Royal Shakespeare Company 1964, 1975, 1982 e BBC 1979.
          Una  breve  bibliografia  ragionata  del  dramma  si  trova  come  di  consueto

          nell’ed. New  Penguin.  H.  Jenkins  offre  una  rassegna  dei  contributi  sulle
          Histories pubblicati tra il 1900 e il 1951, in «Shakespeare Survey», 6, 1953; R.
          Dutton  scrive  specificamente  sulla  seconda  tetralogia  in Shakespeare:  A
          Bibliographic Guide, a cura di S. Wells, Oxford 1990. Una bibliografia molto

          ampia è nell’ed. New Variorum; essa è stata aggiornata dallo stesso Shaaber
          i n «Henry  the  Fourth  Part  Two»:  A  Bibliography  to  Supplement  the  New
          Variorum Edition of 1940,  New  York, MLA 1977. Aggiornamenti annuali nella
          rivista «Shakespeare Quarterly». Un ricco repertorio di titoli è anche nell’ed.

          Meridiani.
          Antologie critiche sono incluse nell’ed. New Variorum (la più ampia), nell’ed.
          Signet (W. Hazlitt. S. Freud. H. Jenkins ecc.) e nell’ed. Norton della Parte I, a
          cura  di  James  L.  Sanderson,  New  York  1969  (comprende  il  saggio  di

          Shaaber). Shakespeare «Henry IV» Parts I and II: A Casebook, a cura di G.K.
          Hunter,  London,  Macmillan,  1970,  raccoglie  fra  l’altro  i  saggi  di  Morgann,
          Bradley e Jenkins, e l’importante contributo di L.C. Knights, Time’s Subjects
          (da Some Shakespearean Themes, 1959), sull’analogia di sentimento fra la

          Parte II  e  i Sonetti.  Un’antologia  critica  specifica  è  la Twentieth  Century
          Interpretations  of  «Henry IV  Part  Two»,  a  cura  di  D.P.  Young,  Englewood
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