Page 790 - Shakespeare - Vol. 2
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combattuta il 22 giugno dell’anno del Signore 1402.
          Archibald, Conte di Douglas, assai spiaciuto nell’animo per questa sconfitta, si
          procurò  l’incarico  di  invadere  l’Inghilterra,  a  caro  prezzo  [...].  Poiché  in  un
          luogo  chiamato  Holmedon  furono  tanto  furiosamente  assaliti  dagli  inglesi,

          sotto  il  comando  di  Lord  Percy,  soprannominato  Henry  Hotspur,  e  George
          Conte  di  March,  che  con  la  violenza  dei  colpi  degli  inglesi  furono  affatto
          sconfitti e messi in fuga, nel giorno di Santa Croce nel raccolto, con un grande
          massacro compiuto dagli inglesi [...]. Furono uccisi fra gli uomini stimabili Sir

          John Swinton, Sir Adam Gordon, Sir John Leviston, Sir Alexander Ramsey di
          Dalhousie, e ventitré cavalieri, oltre a diecimila soldati comuni; e prigionieri
          furono presi fra gli altri questi: Mordake, Conte di Fife, figlio del Reggente;
          Archibald,  Conte  di  Douglas,  che  nella  battaglia  perse  uno  degli  occhi;

          Thomas Conte di Mowbray; Robert Conte di Angus; e (come alcuni scrivono) i
          Conti di Athol e Menteith, con cinquecento altri di gradi inferiori.
          Edmund Mortimer, Conte di March, prigioniero di Owen Glendower, fosse per
          la durezza della prigionia crudele o paura della morte o altra causa, è incerto,

          accettò di allearsi con Owen contro il Re d’Inghilterra e prese in moglie la
          figlia del detto Owen.
          Strane meraviglie avvennero (a quanto narrano) alla natività di quest’uomo,
          poiché la notte stessa in cui nacque, tutti i cavalli del padre nella scuderia

          furono trovati in piedi fino alla pancia nel sangue.




          [La ribellione dei Percy, 1402-1403]


          Henry Conte di Northumberland con suo fratello Thomas Conte di Worcester,
          e suo figlio Lord Henry Percy, soprannominato Hotspur, che furono a re Enrico
          all’inizio del suo regno insieme amici fedeli e aiutanti validi, cominciarono ora
          a invidiare i suoi beni e la sua felicità, e specialmente erano irritati perché il

          re domandava al Conte e suo figlio quei prigionieri scozzesi che erano stati
          catturati a Holmedon e Nesbit: poiché di tutti i prigionieri presi nelle battaglie
          combattute  in  quei  due  luoghi,  era  stato  consegnato  al  Re  solo  Mordake
          Conte di Fife, figlio del Duca di Albany, per quanto il Re varie volte chiedesse

          la consegna degli altri, e con grandi minacce: del che essendo i Percy assai
          offesi, perché li pretendevano come prigionieri propri, e prede tutte loro, per
          consiglio di Thomas Percy Conte di Worcester, che sempre studiava (come
          scrivono alcuni) di procurare malevolenza e agitare le cose, si recarono dal Re

          a  Windsor  (con  lo  scopo  di  metterlo  alla  prova)  e  là  gli  chiesero  che  per
          riscatto o altro modo egli liberasse dalla prigionia Edmund Mortimer Conte di
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