Page 1140 - Shakespeare - Vol. 2
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ENTRAMBI
Che cielo e terra siano testimoni contro noi se non mettiamo in atto le tue
volontà fino in ultimo.
RE
Vi do i miei grazie più sinceri, buoni signori. Chiudete le cortine, e uscite per
un poco dalla mia camera; e fate sì che un po’ di musica mi concili il sonno.
Dorme. Escono i Lord.
Entra il Principe.
PRINCIPE
Ah, Harry, tre volte infelice che hai così a lungo trascurato di visitare tuo
padre ammalato! Andrò. No, ma perché non vado nella camera di mio padre
ammalato per confortare la malinconica anima del suo corpo? La sua anima,
dico? Qui invero è il suo corpo, ma l’anima è là dove non ha bisogno di corpo.
Ora sii tre volte maledetto, Harry, per avere tanto offeso tuo padre! E non
potevo chiedere perdono per tutto? O mio padre morente! Sia maledetto il
giorno in cui nacqui, e maledetta l’ora in cui fui concepito! Ma che farò? Se le
lacrime piangenti, che giungono troppo tardi, non possono riscattare la
negligenza che ad alcuni ho negletto, piangerò giorno e notte finché la
fontana non sarà secca dal piangere.
Esce [portando la corona].
Entrano i Lord di Exeter e Oxford.
EXETER
Venite piano, mio Lord, per destare il Re.
RE
[Svegliandosi]
Dunque, miei Lord?
OXFORD
Come si sente vostra grazia?
RE
Un poco meglio dopo il mio sonno. Ma, miei buoni signori, togliete la mia