Page 295 - Galileo Galilei - Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo
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     e le città intere, che da sì precipitosa vertigine non fusser lanciate verso
          ’l cielo? e gli uomini e le fiere, che niente sono attaccati alla Terra, come
          resisterebbero  a  un  tanto  impeto?  dove  che,  all’opposito,  e  queste  ed
          assai  minori  resistenze,  di  sassetti,  di  rena,  di  foglie,  vediamo
          quietissimamente  riposarsi  in  Terra,  e  sopra  quella  ridursi  cadendo,
          ancorché  con  lentissimo  moto.  Eccovi,  Sig.  Simplicio,  le  ragioni
          potissime,  prese,  per  così  dire,  dalle  cose  terrestri:  restano  quelle
          dell’altro genere, cioè quelle che hanno relazione all’apparenze celesti,
          le  quali  ragioni  tendon  veramente  più  a  dimostrar  l’esser  la  Terra  nel
          centro  dell’universo,  ed  a  spogliarla  in  conseguenza  del  movimento
          annuo  intorno  ad  esso,  attribuitogli  dal  Copernico;  le  quali,  come  di
          materia  alquanto  differente,  si  potranno  produr  dopo  che  averemo
          esaminata la forza di queste sin qui proposte.
          SAGR. Che dite, Sig. Simplicio? parv’egli che ’l Sig. Salviati possegga e
          sappia esplicare le ragioni Tolemaiche e Aristoteliche? credete voi che
          nissuno  Peripatetico  sia  altrettanto  posseditore  delle  dimostrazioni
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          SIMP. Se non fusse il gran concetto che per i discorsi avuti sin qui mi son
          formato  della  saldezza  di  dottrina  del  Sig.  Salviati  e  dell’acutezza
          d’ingegno del Sig. Sagredo, io, con lor buona grazia, mi vorrei partire
          senza più sentir altro, parendomi impossibil cosa che contradir si possa a
          sì  palpabili  esperienze,  e  vorrei  senza  sentir  altro  restar  nella  mia
          opinione antica, perché mi par che quando bene ella fusse falsa, l’essere
          appoggiata  su  tanto  verisimili  ragioni  la  renderebbe  scusabile:  e  se
          queste son fallacie, quali vere dimostrazioni furon mai così belle?
          SAGR. È pur bene che noi sentiamo le risposte del Sig. Salviati: le quali
          se saranno vere, è forza che sieno ancora più belle e infinitamente più
          belle, e che quelle sien brutte, anzi bruttissime, se                  Vero e bello sono
          è vera la proposizion metafisicale che ’l vero e ’l
                                                                                 l’istesso, come anco
          bello  sono  una  cosa  medesima,  come  ancora  il
                                                                                 falso e brutto.
          falso e ’l brutto. Però, Sig. Salviati, non perdiamo
          più tempo.
          SALV.  Fu,  se  ben  mi  ricorda,  il  primo  argomento  prodotto  dal  Sig.
          Simplicio questo: La Terra non si può muover circolarmente, perché tal
          moto gli sarebbe violento, e però non perpetuo: dell’esser poi violento la
          ragione  era,  perché  quando  fosse  naturale,  le  parti  sue  ancora  si
          moverebbero naturalmente in giro, il che è impossibile, perché naturale
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