Page 170 - Galileo Galilei - Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo
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     affermato  ch’ei  convenga  a  tutti  i  corpi  naturali  mobili,  bisogna  per
          necessaria conseguenza dire che gli attributi di generabile o ingenerabile,
          alterabile  o  inalterabile,  partibile  o  impartibile,  etc.,  egualmente  e
          comunemente convengano a tutti i corpi mondani, cioè tanto a i celesti
          quanto a gli elementari, o che malamente e con errore abbia Aristotile
          dedotti dal moto circolare quelli che ha assegnati a i corpi celesti.
          SIMP. Questo modo di filosofare tende alla sovversion di tutta la filosofia
          naturale, ed al disordinare e mettere in conquasso il cielo e la Terra e
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          tutto l’universo. Ma io credo che i fondamenti de i Peripatetici sien tali,
          che  non  ci  sia  da  temere  che  con  la  rovina  loro  si  possano  construire
          nuove scienze.
                                            SALV. Non vi pigliate già pensiero del cielo né
            La filosofia può
                                            della Terra, né temiate la lor sovversione, come
            ricever accrescimento
            dalle dispute e                 né anco della filosofia; perché, quanto al cielo,
                                            in  vano  è  che  voi  temiate  di  quello  che  voi
            contradizioni de i
                                            medesimo  reputate  inalterabile  e  impassibile;
            filosofi.
                                            quanto alla Terra, noi cerchiamo di nobilitarla e
          perfezionarla, mentre proccuriamo di farla simile a i corpi celesti e in
          certo  modo  metterla  quasi  in  cielo,  di  dove  i  vostri  filosofi  l’hanno
          bandita. La filosofia medesima non può se non ricever benefizio dalle
          nostre dispute, perché se i nostri pensieri saranno veri, nuovi acquisti si
          saranno fatti, se falsi, col ributtargli, maggiormente verranno confermate
          le prime dottrine. Pigliatevi più tosto pensiero di alcuni filosofi, e vedete
          di aiutargli e sostenergli, ché quanto alla scienza stessa, ella non può se
          non avanzarsi. E ritornando al nostro proposito, producete liberamente
          quello  che  vi  sovviene  per  mantenimento  della  somma  differenza  che
          Aristotile  pone  tra  i  corpi  celesti  e  la  parte  elementare,  nel  far  quelli
          ingenerabili,  incorruttibili,  inalterabili,  etc.,  e  questa  corruttibile,
          alterabile, etc.
          SIMP. Io non veggo per ancora che Aristotile sia                     Discorso d’Aristotile
          bisognoso  di  soccorso,  restando  egli  in  piede,
                                                                               per provar
          saldo e forte, anzi non essendo per ancora pure                      l’incorruttibilità del
          stato assalito, non che abbattuto, da voi. E qual
                                                                               cielo.
          sarà il vostro schermo in questo primo assalto?
          Scrive Aristotile: Quello che si genera, si fa da un contrario in qualche
          subietto, e parimente si corrompe in qualche subietto da un contrario in
          un  contrario,  sì  che  (notate  bene)  la
                                                                             Generazione e
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