ORII, lo smart ring per telefonare con le dita Una start-up di Hong Kong ha realizzato l’anello intelligente che trasforma le dita in una cornetta del telefono. Come nei cartoni animati.
ORII è uno di quei gadget tecnologici che non vedi l’ora di avere tra le mani anche solo per provare “l’effetto che fa”. Si tratta di un anello intelligente che una volta indossato trasforma il dito che lo porta in una… cornetta per lo smartphone. Sì avete capito bene: ORII si collega via bluetooth al telefono e vi permette di parlare con i vostri amici semplicemente appoggiando il dito che lo indossa all’orecchio. La voce del vostro interlocutore vi arriverà forte e chiara grazie al sistema di conduzione ossea di cui dispone ORII: l’onda sonora si trasmette cioè attraverso le ossa delle dita e, quando queste toccano la testa, attraverso le ossa del cranio fino all’orecchio interno. Questa tecnologia conduce il suono attraverso le vibrazioni delle ossa e non dell’aria, e risulta quindi particolarmente efficiente anche negli ambienti molto rumorosi. A differenza dei comuni auricolari, che spesso lasciano uscire il suono permettendo a chi ci è vicino di ascoltare le nostre chiamate, ORII garantisce la privacy più completa: nessuno tranne l’utilizzatore può infatti percepire le vibrazioni emesse dall’anello. Il gadget è dotato di microfono, che oltre a telefonare permette di mandare messaggi e controllare tutte le funzioni dello smartphone gestibili tramite comandi vocali. ORII è completamente impermeabile e a prova di sportivo e arriva insieme ad una app dedicata che permette di controllare le notifiche che vogliamo ricevere attraverso l’anello. Il progetto è stato da poco lanciato su Kickstarter da una start-up di Hong Kong che in pochi giorni ha raccolto più di 173.000 dollari da oltre 1.200 finanziatori. L’anello magico è disponibile in diversi colori: se volete aggiudicarvene uno potete prenotarlo a partire da 99 dollari.
ORII, l'anello che telefona
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Senza braccia, è tatuatore professionista
Non esistono difficoltà che non si possano superare. Ne è una prova il ventisettenne Brian Taqaloq, nato senza braccia ma che non si è mai fatto limitare da questo grave handicap, al punto che oggi è un tatuatore di successo. Brian ha imparato a utilizzare gambe e piedi per le attività quotidiane, come guidare l’auto, ma sembra incredibile che sia riuscito a diventare tatuatore. Fin da piccolo Brian era appassionato di disegno, e ha sempre sognato di diventare un tatuatore, ma ben pochi credevano che ci sarebbe riuscito. Tra i pochi c’era sua zia, che gli ha comprato la sua prima pistola per tatuaggi che Brian ha imparato ad usare con i piedi. Brian ha avuto il certificato di tatuatore a sedici anni (ed ancora oggi è l’unica persona senza braccia ad avere il certificato), ma trovare uno studio disposto ad assumerlo era un altra cosa: tutti infatti erano pieni di ammirazione per lui, ma anche diffidenti e preoccupati per come i clienti avrebbero reagito di fronte a lui. E così, Brian ha deciso di mettersi in proprio, creando il suo studio che ha battezzato Tattoo bv Foot. Probabilmente il suo successo è frutto anche dell’educazione ricevuta: “Quando è nato sono andata via di testa. Il primo anno piangevo quasi tutti i giorni” - racconta la madre - “ma non l’ho mai nascosto. Quando era un bebé, gli mettevo delle canottiere”. Insomma Brian non si è mai sforzato di cercare di nascondere la sua disabilità, ma ha invece concentrato le sue energie nel cercare di raggiuqnere i risultati che desiderava.